Svolta sul caso di Mario Bozzoli, indagate quattro persone

Sono a una svolta le indagini sul caso di Mario Bozzoli, l’imprenditore scomparso l’8 ottobre scorso a  Marcheno (Brescia). A due mesi dalla scomparsa, per la prima volta sul registro degli indagati compaiono i nomi di quattro sospettati: si tratta di due dipendenti della fonderia Marcheno e dei due nipoti dell'imprenditore scomparso, Alex e Giacomo Bozzoli. 

La svolta arriva a seguito delle perquisizioni domiciliari svolte in un'abitazione in Val Trompia venerdì mattina, in contemporanea con quelle effettuate nelle case dei due nipoti: Giacomo Bozzoli, 30 anni, che con la sua Porche Cayenne avrebbe fatto degli spostamenti nelle vicinanze della fonderia tra le 19 e le 20 dell’8 ottobre (anche lui in caserma in presenza del suo avvocato) e Alex, 36 anni, sorpreso dalle telecamere di “Chi l’ha visto?” mentre strappava dei documenti in ufficio, all’arrivo dei carabinieri per i primi sopralluoghi in azienda.

I rapporti di Bozzoli con il fratello e i due nipoti Alex e Giacomo, erano tutt’altro che buoni. Secondo indiscrezioni emerse nelle ultime settimane, Mario sospettava che i nipoti rubassero materiale dall’azienda per portarlo nella fonderia che il padre Adelio stava per aprire a Bedizzole. A rivelarlo agli inquirenti sarebbe stata la moglie dell’imprenditore scomparso, Irene Zubani.

"MARIO SOSPETTAVA QUALCOSA...": LA DENUNCIA DELLA MOGLIE 

La moglie di Bozzoli aveva denunciato tutto ai carabinieri. "Negli ultimi mesi - si legge nelle carte - la situazione in azienda era diventata molto tesa. Infatti a causa del cambio generazionale ai vertici dell'azienda si erano creati screzi con la famiglia del fratello e addirittura mi diceva di avere paura per i propri figli".