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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

Giallo di Marcheno, il nipote di Bozzoli: "Prima o poi ammazzo lo zio"

Giacomo Bozzoli, uno dei due nipoti del titolare della fonderia di Marcheno indagati per l'omicidio, avrebbe manifestato la volontà di uccidere lo zio. Il dolore della moglie dell'imprenditore scomparso: "Speravo fosse ancora vivo"

ROMA - Fra Mario Bozzoli e i nipoti Alex e Giacomo sono emersi, secondo gli inquirenti, "rapporti caratterizzati da dissidi profondi". Giacomo, nipote del titolare della fonderia scomparso da più di due mesi al centro del giallo di Brescia, sempre secondo chi indaga "avrebbe manifestato a terze persone il proposito di uccidere lo zio". Insieme all'altro nipote, Alex, 36 anni, Giacomo è indagato dalla procura di Brescia per omicidio volontario e distruzione del cadavere dello zio Mario.

Pesanti ipotesi di reato, in concorso con i due dipendenti presenti quella sera, Oscar Maggi e il senegalese Akwasi Aboagye, detto Abu. Per il sostituto procuratore Alberto Rossi, titolare dell'indagine, quella dell'omicidio e del corpo nel forno sarebbe l'unica ipotesi "logicamente accreditabile". Il sequestro di persona invece è "non ipotizzabile stante la mancanza di richieste di riscatto".

"MAI FATTO MINACCE" - Senza esito, intanto, le perquisizioni di abitazioni e auto. Solo otto banconote da 500 euro, trovate in casa di Alex, hanno richiamato l’attenzione dei carabinieri, che le hanno fotografate. "Siamo sbigottiti di essere indagati", dicono agli amici Alex e Giacomo. "Siamo consapevoli della nostra assoluta innocenza. Non abbiamo mai pronunciato minacce di morte nei confronti di nostro zio, né a lui direttamente né tanto meno con altre persone".

IL GIALLO DEL TITANIO - Una possibile svolta nel caso di Mario Bozzoli potrebbe venire dalle protesi dentarie in titanio dell'uomo: lo stesso materiale di cui Oscar Maggi, uno degli operai dell'azienda, secondo gli inquirenti aveva cominciato a interessarsi nei giorni immediatamente successivi alla sparizione, chiedendo in giro quale fosse la temperatura di fusione. E proprio sulle protesi si stanno concentrando gli investigatori, nella speranza di trovarne qualche resto fra le scorie della fonderia. L'ipotesi formulata fin da subito è che Bozzoli dalla sua fonderia non sia mai uscito, ma sia stato ucciso e poi gettato in una fornace.

LA MOGLIE DI MARIO - "La speranza che Mario fosse ancora vivo c'è sempre stata. Gli ultimi sviluppi hanno però gettato me e i miei figli nello sconforto". Sono parole di dolore quelle pronunciate da Irene Zubani e riportate da Il Giornale di Brescia. La moglie di Mario Bozzoli non si dà pace dopo i quattro avvisi di garanzia notificati. "Fa effetto e fa male. Un conto è pensare che possa essere morto, un altro è vederlo scritto", spiega Irene Zubani.
 

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