TORINO - Marisa Meyers è una distinta signora di 71 anni, capelli bianchi, sorriso aperto. L'immagine di lei, appoggiata al bastone e con indosso una maglietta con la scritta "No Tav" mentre esce da una stazione dei carabinieri è diventata virale e l'hashtag è #iostoconmarisa. Perché a 71 anni, la signora Marisa deve recarsi ogni giorno dai militari di Chiomonte per firmare: è tra le nove persone sottoposte all'obbligo di firma per gli scontri al cantiere della Torino-Lione del 26 guigno 2015, che nei giorni scorsi hanno portato all'arresto anche di undici persone.

La foto, con migliaia di condivisioni sui social, è finita anche sulla bacheca Facebook dei 99 Posse. "Solo un paese malato impone l’obbligo di firma ad una signora di 70 anni solo perché è un’attivista ‪#‎notav. Signora Marisa noi siamo con te!", è stato il commento della band napoletana. 

La signora Marisa - assistita dall'avvocato Danilo Ghia - era stata identificata su un furgone utilizzato, secondo quanto sostiene l'accusa, come supporto logistico durante gli attacchi. Il suo legale afferma però che sul furgone che su quel furgone la donna c'era salita solo perché aveva chiesto un passaggio al termine di una manifestazione, perché aveva problemi nel camminare. Il prossimo 28 giugno è fissato l'interrogatorio di garanzia, nel quale la signora Meyer darà la propria versione dei fatti. "Non aveva idea di che cosa avessero nel retro del veicolo", ribadisce il suo avvocato.