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Giovedì, 28 Marzo 2024
La tragedia / Trento

Marmolada dichiarata off limits, avvistati indumenti e resti: scende il numero dei dispersi

Sul massiccio possono agire solo i soccorritori, che procedono con i droni. Il bilancio della tragedia ancora non è definitivo. Il soccorso alpino sul pericolo di nuovi crolli: "Ci sono fratture che preoccupano"

La Marmolada restituisce tracce degli escursionisti che domenica sono stati travolti da una massa di ghiaccio e roccia enorme. Durante le ricognizioni svolte oggi, 5 luglio, con i droni sono stati trovati resti di dispersi e anche effetti personali. Ed è cambiato nuovamente bilancio della tragedia. Finora si parla di sette vittime e otto feriti. I dispersi sono passati da 13 a 5. Nessuna delle quattro auto ieri parcheggiate vicino alla valanga è ancora ferma lì, il che lascia presupporre che non ci sono altri da cercare. Due escursionisti originari della Repubblica Ceca, che si pensava fossero sul luogo del disastro, si trovavano in realtà in un'altra zona e sono stati rintracciati. Rintracciati anche due francesi e un ragazzo della provincia di Trento. Il giovane era stato portato in ospedale a Treviso. E' stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a ufficializzare la sua identificazione ."Ho deciso - ha raccontato - di far fare alcune foto al paziente ricoverato a Treviso, dopo aver parlato con due coppie di genitori ieri a Canazei nella sala dell'accoglienza dei famigliari dei dispersi.  Ho chiesto immagini di particolari anatomici utili a un riconoscimento sulla base di quanto emerso nel dialogo. Il paziente ricoverato a Treviso ora ha un nome e un cognome. Come ha informato la Ulss Marca trevigiana il paziente continua ad essere in prognosi riservata. Mi auguro per lui una pronta guarigione insieme al tutti gli altri feriti in questa tragedia"

Marmolada, cosa ha innescato il crollo e il rischio dei dispersi "sepolti per sempre"

Marmolada inaccessibile dopo il crollo

Le ricerche proseguono facendo però i conti anche con l'incognita di nuovi crolli. "La parte alta del ghiacciaio è stata più volte controllata dai tecnici e ci sono evidenti fratture che preoccupano. In caso di un eventuale distacco parliamo di decimi di secondo", ha spiegato Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso alpino nazionale. 

Anche da questa valutazione è scattata la decisione di rendere l'intera Marmolada inaccessibile. "Forse abbiamo fatto una scelta un po' drastica, ma ci consente di stare in sicurezza", spiega il sindaco di Canazei Giovanni Bernard. Una decisione presa in accordo con i primi cittadini dei comuni limitrofi "per la sicurezza degli escursionisti, ma anche dei soccorritori che devono lavorare senza intralci".  "Stiamo individuando tutte le vie di accesso al ghiacciaio e alle aree di escursioni. Invitiamo tutti ad agevolare il lavoro dei soccorritori". l'appello del sindaco.

Si sta poi valutando l'opportunità di installare delle stazioni e dei sensori che, in caso di distacchi anche solo eventuali, diano l'allarme sonoro. "Si tratta di un'operazione non semplice, pensiamo solo cosa comporta portare l'energia a quelle quote", ha precisato Dellantonio.

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La tragedia della Marmolada si poteva evitare?  

A distanza di 48 ore dal crollo si continua a ragionare anche sulla possibilità di prevedere o meno quanto accaduto. Il sistema di bollettini neve meteorologici in estate non c'è. Ci sarà un'indagine giudiziaria per capire se si sarebbe potuta, o dovuta, diramare una qualche allerta meteo.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà (M5s), è nato a Belluno, a pochi chilometri da quelle montagne: "Che il ghiacciaio della Marmolada fosse in condizioni di salute gravissime si sapeva già da anni - scrive su Facebook - Le alte temperature e la lunga siccità di questo periodo, sono la concreta rappresentazione di un cambiamento climatico sempre più veloce, che scioglie i ghiacciai rendendoli instabili e di conseguenza pericolosi".

"Eventi come quello di domenica sulla Marmolada non sono prevedibili. Quello che è prevedibile è che ne avremo altri di questo tipo andando avanti, ma non possiamo sapere né dove né quando succederanno", le parole del presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher. Secondo Kompatscher, "il rischio è aumentato e bisogna esserne consapevoli. Con il nostro comportamento negli ultimi 100 anni abbiamo fatto in modo che il pianeta si riscaldasse, e questo è uno degli effetti". 

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