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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Dopo 10 anni

Caso Marò, l'Italia paga il risarcimento all'India ma archivia le accuse a Latorre e Girone

La decisione del gip di Roma. Erano accusati dell'omicidio di due pescatori indiani avvenuto nel febbraio del 2012. La Corte suprema locale ha già chiuso tutti i procedimenti, dopo l'ok a una somma sostanziosa

Caso chiuso. Anche il gip di Roma ha archiviato l'indagine sui marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati dell'omicidio di due pescatori indiani avvenuto nel febbraio del 2012 a largo delle coste del Kerala, nell'India sudoccidentale. Già a giugno dello scorso anno la Corte suprema indiana aveva chiuso tutti i procedimenti contro i due fucilieri, solo dopo - è bene ricordarlo - il deposito di 1,1 milioni di euro a titolo di risarcimento per i parenti dei due pescatori uccisi. 

La buona notizia per i due fucilieri non coglie di sorpresa. Il 9 dicembre scorso l'allora procuratore Michele Prestipino e il sostituto Erminio Amelio avevano chiesto al giudice di fare cadere le accuse nei confronti dei due fucilieri di Marina in quanto il quadro degli elementi di prova raccolti in questi anni "non era sufficiente" a imbastire un processo.

Resta il fatto però che solo pochi mesi prima l'Italia è stata condannata a risarcire lo Stato indiano per la morte dei due pescatori e per i danni morali subiti dai marittimi del peschereccio St Antony. E solo dopo l'ok alle somme, la Corte Suprema indiana ha chiuso tutti i procedimenti contro i due militari italiani.

"Sono soddisfatto ma anche curioso di leggere il decreto con cui il gip ha archiviato questa indagine. Mi auguro che restituisca giustizia e verità per Massimiliano Latorre" commenta il difensore, l'avvocato Fabio Anselmo.

Le tappe salienti

La vicenda di Girone e Latorre risale all'inizio del 2012, quando sono impegnati in una missione di protezione di un mercantile italiano in  acque a rischio di pirateria. I militari, ritenendo imminente un’aggressione, sparano contro un peschereccio locale uccidendo due pescatori a bordo. Il 19 febbraio 2012 i due fucilieri di Marina vengono consegnati alla giustizia indiana con l'accusa di omicidio. E' l'inizio di una lunga vicenda giudiziaria che ha coinvolto la diplomazia internazionale.

Un braccio di ferro India-Italia sbloccato nel 2015, quando il governo italiano attiva l'arbitrato internazionale di fronte all'impossibilità di arrivare a una soluzione negoziale con l'India. L'Italia chiede di consentire la permanenza di Latorre in Italia (nel frattempo tornato nel nostro Paese per alcuni problemi di salute) e il rientro in patria di Girone durante l'iter della procedura arbitrale. Il 2 maggio 2016 il Tribunale Arbitrale dispone che anche Girone faccia rientro in Italia fino alla conclusione del procedimento arbitrale. 

A giugno la Corte Suprema indiana chiude tutti i procedimenti contro i due militari italiani, con una decisione annunciata dopo il deposito di 1,1 milioni di euro a titolo di risarcimento per i parenti dei due pescatori uccisi. A luglio Girone e Latorre tornano davanti al pm di Roma per un nuovo interrogatorio. A dicembre il procuratore Michele Prestipino e il pm Erminio Amelio firmano la richiesta di archiviazione.

Le reazioni

"Marò: c'è l'archiviazione. Il gip Sabella ha deciso, cancellata l'accusa di omicidio". Così, in un tweet, l'ex ministro degli Esteri Giulio Terzi.

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