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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso

Marò, l'ennesimo rinvio a tre anni dall'arresto

Il Tribunale speciale di New Delhi rimanda il prossimo appuntamento per l'udienza al dodici marzo, dopo l’incontro con la Corte suprema indiana. Era il 19 febbraio del 2012 quando i fucilieri di Marina Latorre e Girone furono arrestati in India

ROMA - Un altro rinvio, l'ennesimo. Il tribunale speciale indiano di New Delhi che venerdì doveva esaminare il caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ha rimandato l’udienza al dodici marzo. Preso atto che il caso dei due marò è ancora all’esame della Corte suprema, che ha ordinato la sospensione di tutte le altre iniziative giudiziarie, il giudice Neena Bansal Krishna ha disposto il rinvio. Il magistrato, che non era in aula, si è accordato per telefono con i legali dei due fucilieri sui tempi del rinvio.

La nuova udienza, quindi, è stata fissata tre giorni dopo un altro appuntamento in Corte suprema, previsto per il nove marzo. Quel giorno un magistrato della Cancelleria dovrà verificare se i ministeri competenti indiani e la polizia investigativa Nia hanno risposto a una richiesta di parere sull’istanza italiana tendente ad eliminare la stessa Nia dal processo.

TRE ANNI DI RINVII E TENSIONI - I fucilieri della Marina italiana Latorre e Girone furono arrestati in India il 19 febbraio del 2012 con l’accusa di aver ucciso, il 15 febbraio, due pescatori che erano a bordo di una barca al largo delle coste del Kerala. I marò in servizio antipirateria sulla Enrica Lexie sparano, secondo l’accusa, contro il peschereccio St.Antony scambiandolo per una barca di pirati e uccidono due uomini. Gli italiani sostengono di aver sparato solo colpi di avvertimento. Da allora India e Italia non hanno trovato una soluzione al caso. Prima incarcerati in Kerala, poi rilasciati, i due hanno goduto di alcuni permessi (per Natale, per il voto del 2013); l’India ha successivamente dato la certezza che i due non saranno sottoposti alla pena di morte. Oggi Latorre è in convalescenza in Italia, a Taranto, dopo l’intervento al cuore seguito a un ictus: dovrebbe rientrare in India ad aprile; Girone, invece, non può muoversi dall’ambasciata italiana di New Delhi.

Marò, anni di rinvii e proteste: la fotostoria

I due non sono mai stati formalmente incriminati, né è quindi mai iniziato il processo. Non si sa nemmeno esattamente di cosa sono accusati. Pochi mesi fa il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione pro-marò che l’India giudica "inopportuna": la Ue per la prima volta ha chiesto in via ufficiale il rimpatrio dei militari italiani, oltre a incoraggiare l’Alto rappresentante europeo Federica Mogherini a intraprendere tutte le misure necessarie al raggiungimento di una soluzione equa, rapida e soddisfacente. Soluzione che, dopo tre anni, non è arrivata.

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