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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Accoltellò Marta Novello, l'aggressore libero per un cavillo

Sarebbe stato un pasticcio "giudiziario" a fare sì che il ragazzo 16enne, che il 22 marzo del 2021 inferse 23 fendenti alla giovane moglianese, una volta scaduti i termini della carcerazione preventiva abbia potuto raggiungere l'Inghilterra con la madre invece di essere trasferito immediatamente in una comunità

Sarebbe stato un pasticcio "giudiziario" a fare sì che il ragazzo 16enne che il 22 marzo del 2021 inferse 23 coltellate Marta Novello, studentessa moglianese di 26enne colpita mentre stava facendo jogging, abbia potuto raggiungere l'Inghilterra con la madre, che lavora come cuoca, invece di essere  trasferito in una comunità dove avrebbe dovuto attendere l'esito del ricorso in Cassazione dopo che la Corte d'Appello di Venezia lo aveva condannato a 5 anni di reclusione, riducendo la pena dai sei anni e otto mesi inflittagli in primo grado dal Tribunale di Minori per tentato omicidio.

Il clamoroso caso è scoppiato dopo che il giovane, a cui il 21 luglio scorso scadevano i termini per la custodia cautelare, non ha ricevuto la notifica che ne disponeva l'immediata collocazione in un comunità di recupero, come disposto dal pubblico ministero. Il ragazzo era stato definito dalla sentenza di seconda grado come "socialmente pericoloso" poichè non in grado di comprendere, a causa di una parziale infermatà,  la differenza tra comportamenti leciti e illeciti illeciti. L'atto amministrativo che ne ordinava il trasferimento, che sarebbe dovuto avvenire direttamente da una struttura per minori del napoletano (dove era stato portato in seguito ad alcuni episodi di tensione registrati nel carcere per i minorenni di Treviso), avrebbe portato infatti erroneamente la data del 20 settembre come termine entro il quale comunicargli la decisione del passaggio dal carcere alla comunità, invece che il 20 luglio.  Il 21 luglio l’aggressore di Marta ha potuto quindi lasciare la struttura detentiva ed arrivato a casa. Di lí a pochi giorni è arrivata la convocazione in caserma, dove i carabinieri avrebbero dovuto notificargli il provvedimento. Incontro al quale il sedicenne, già espatriato, non si è mai presentato. Tutto, peraltro, perfettamente legale.

"Per la studentessa, i suoi familiari e l’intera comunità sono stati giorni di preoccupazione, considerando che le sentenze hanno riconosciuto la pericolosità sociale del ragazzo» ha dichiarato  Alberto Barbaro, avvocato di Marta Novello che, in conseguenza dell'aggressione, passò diverso tempo ricoverata in ospedale. «Ma a pesare - continua il legale - è soprattutto la frustrazione per quella che viene vissuta come l’ennesima ingiustizia. Lo Stato riuscirà a riportare in Italia l’aggressore affinché sconti quella pena definitiva che dovrebbe avere lo scopo di recuperarlo? Non è facile, per Marta, accettare l’idea che appena sedici mesi dopo averle inferto ventitré coltellate, il responsabile sia già a piede libero".

Il legale del ragazzino, Matteo Scussat, pur «non confermando e non smentendo quanto accaduto» lascia intendere c'erano tutti gli strumenti per rendere immediatamente efficace il dispositivo appena il 15enne è uscito di prigione. Tanto più che lo stesso difensore da più di un anno chiedeva di sapere in quale comunità l'adolescente sarebbe stato collocato.

Sui fatti il deputato forzista Pierantonio Zanettin ha annunciato la presentazione di una interrogazione al dimissionario ministro della Giustizia Marta Cartabia. L’esponente azzurro chiede al ministro «se non ritenga di valutare la sussistenza dei presupposti per l’esercizio di attività ispettive nei confronti dei magistrati che hanno consentito la scarcerazione del minore» e "quali iniziative intenda assumere per assicurare alla giustizia del nostro Paese il colpevole di un così grave reato".

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