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Venerdì, 29 Marzo 2024
Folle pestaggio / Milano

Massacrano un uomo col palo di un segnale stradale, poi lo lasciano quasi morto a casa e gli rubano il suv

Due uomini, entrambi trentenni, sono stati arrestati per tentato omicidio a Milano

Lo hanno massacrato colpendolo alla testa e al volto con il palo in ferro di un segnale stradale, poi caricato nella sua auto e abbandonato sotto casa sua. Sono fuggiti con quella stessa auto, probabilmente convinti di averla fatta franca. Due uomini - due cittadini marocchini 30enni, irregolari in Italia - sono stati arrestati a Milano dalla polizia perché gravemente indiziati del tentato omicidio di un 36enne milanese avvenuto il 26 maggio scorso, nel quartiere di Ponte Lambro. Quella notte, stando a quanto ricostruito dalla squadra mobile guidata da Marco Calì, la violenza era esplosa verso le 2, all'angolo tra via Vittorini e via Serrati Menotti. Lì, l'uomo era stato pestato a sangue. Dopo l'aggressione, segnalata da alcuni residenti al 112, il 36enne era stato fatto salire su un Suv e lasciato sotto un palazzo di Cologno Monzese, riporta MilanoToday

Proprio dal paese alle porte di Milano, mezz'ora dopo, era arrivata una richiesta di intervento da parte di un uomo perché il figlio, appena rientrato a casa, era gravemente ferito e perdeva molto sangue. La vittima era così stata trasportata all'ospedale San Raffaele in prognosi riservata e in pericolo di vita, mentre gli investigatori - coordinati dai pm Andrea Fraioli e Laura Pedio - avevano iniziato tutti gli accertamenti, verificando che si trattava proprio della persona aggredita a Ponte Lambro, dove le Volanti non avevano trovato nessuno.

Grazie alle telecamere di video sorveglianza, i poliziotti sono riusciti a "disegnare" il percorso fatto dal Suv, accertando che si trattava di un'auto di proprietà del 36enne, poi ritrovata il 14 giugno a Pioltello. Mettendo insieme le varie tessere del puzzle, gli agenti sono arrivati ai due trentenni, che nelle scorse ore sono stati trovati in un appartamento di Locate Triulzi e portati in carcere in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare. Stando a quanto appurato dagli investigatori della Mobile e del commissariato Mecenate, la lite tra i tre uomini era nata per un credito che il 36enne vantava nei confronti dei due 30enni. Gli stessi che poi lo hanno quasi ammazzato. 

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