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Sabato, 20 Aprile 2024
Parla Salvagni

Massimo Bossetti controllato costantemente in carcere: "Temono che commetta un insano gesto"

L'avvocato Claudio Salvagni: "Ho incontrato Massimo Bossetti in carcere pochi giorni fa, trovandolo molto ma molto provato. Il carcere è duro, ancora più duro se lo vivi da innocente". Per la giustizia italiana dubbi non ce ne sono: è l'ex carpentiere di Mapello il killer di Yara Gambirasio

Torna a parlare l'avvocato Claudio Salvagni, uno dei legali di Massimo Bossetti: ''Ho incontrato Massimo Bossetti in carcere pochi giorni fa, trovandolo molto ma molto provato. E comunque Massimo mi ha detto 'sono disperato, non so più che cosa devo fare. Avvocati continuate a lottare, ho fiducia di voi e non smetterò mai di lottare perché sono innocente. Lo faccio per me, per i miei figli e perché so che Yara non ha avuto giustizia'. Sempre più un uomo distrutto; il carcere è duro, ancora più duro se lo vivi da innocente. Non a caso è controllato costantemente dagli operatori penitenziari per evitare che commetta qualche insano gesto''. dice l'avvocato a ''Crimini e Criminologia'' su Cusano Italia Tv.

Di recente la Corte d'Assise di Bergamo ha detto ancora una volta no all'accesso ad alcuni reperti.

''Noi non ci arrendiamo - continua il legale di Bossetti - e per questo abbiamo già presentato un ulteriore ricorso in Cassazione, visto che nelle tre precedenti occasioni, la Suprema Corte ci ha sempre dato ragione. Ora quindi andremo in Cassazione per la quarta volta perché è un nostro diritto e un diritto di Massimo Bossetti, vedere quei reperti rimasti ed esaminarli. La decisione della Corte d'Assise di Bergamo ha dell'incredibile in quanto fa a stracci i principi fondamentali del diritto. Ci vorrà quindi ancora del tempo ma credo che la Cassazione ci riconoscerà il diritto di riesaminare i reperti. Mi chiedo come è possibile che la Corte di Bergamo nelle precedenti occasioni non abbia tenuto conto del pronunciamento della Cassazione a noi favorevole, decidendo solamente di chiuderci la porta in faccia. Tutto questo è assurdo".

Massimo Bossetti è stato condannato in via definitiva all'ergastolo

Per la giustizia italiana, va ribadito, dubbi non ce ne sono. Massimo Bossetti è stato condannato in via definitiva per l'omicidio di Yara Gambirasio. La ragazzina scomparve nel nulla il 26 novembre 2010. Il suo corpo venne ritrovato in un campo di Chignolo d'Isola tre mesi più tardi, il 26 febbraio 2011. Le indagini sul caso sono state lunghissime, in Procura a Bergamo fu portato avanti un lavoro certosino, un'inchiesta che è entrata nei libri di storia. Il 16 giugno 2014 è stato arrestato quello che la legge italiana ha giudicato in tutti i gradi di giudizio l'assassino di Yara.

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