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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Bergamo

Massimo Bossetti, nuova lettera-appello: "Mi impediscono di difendermi"

L'ex muratore è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio: "Come posso difendermi e provare la mia estraneità, se non mi permettono di indagare sui reperti per accertare l'assoluta granitica certezza che quel Dna non mi appartiene?"

"I pm mi impediscono anche di difendermi". Lo scrive Massimo Bossetti in una lettera al direttore del quotidiano "Libero" Vittorio Feltri.

"Le chiedo gentilmente - si legge nella missiva - di non tralasciar nulla di quanto continuo a dover subire dalla giustizia italiana. Prima viene trasmessa alla mia difesa l'autorizzazione da parte della Corte, successiva all'istanza depositata dall'avvocato Salvagni qualche giorno fa, di poter accedere ai reperti, ad indagare sui reperti di Dna ancora disponibili, e ad esaminarli con i miei consulenti, conservandoli per i futuri esami. E dopo 48 ore la Procura di Bergamo mi nega di fare ulteriori accertamenti e le dovute indagini. Come è possibile?".

L'appello di Massimo Bossetti: "Dottor Feltri, mi aiuti"

"Tutto questo è scandaloso", continua l'ex carpentiere di Mapello. "Come posso difendermi e provare la mia estraneità, se non mi permettono di indagare sui reperti per accertare l'assoluta granitica certezza che quel Dna non mi appartiene? Per favore dottor Feltri, mi aiuti nel gridare facendosi sentire per quanto d'inumano continuo a subire. I miei figli soffrono e hanno bisogno del padre".

Massimo Bossetti è stato condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio della 13enne Yara Gambirasio. La ragazzina scomparve nel nulla il 26 novembre 2010. Il suo corpo venne ritrovato nel campo di Chignolo d'Isola tre mesi più tardi, il 26 febbraio 2011. Le indagini sul caso sono state lunghissime, in Procura a Bergamo fu portato avanti un lavoro certosino, un'inchiesta che è entrata nei libri di storia. Il 16 giugno 2014 venne arrestato quello che la legge italiana ha giudicato in tutti i gradi di giudizio il suo assassino, Massimo Giuseppe Bossetti. Il Dna lo incastra.

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