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Sabato, 20 Aprile 2024
Giustizia

Ricomincia il processo sulla morte di Massimo Casalnuovo

Udienza dell'appello del processo sulla morte di Massimo Casalnuovo, giovane morto dopo un fermo dei carabinieri. Accanto al padre la comunità di Buonabitacolo e Acad, l'associazione contro gli abusi della divisa

"C'è stato un rinvio al 22 aprile per una nuova udienza. Questo significa che inizia il processo. E' stato difficile ma i giudici adesso prenderanno in esame quello che è accaduto. E' un importate passo in avanti": è emozionato ma determinato il tono con cui parla a telefono Osvaldo Casalnuovo, padre di Massimo, morto a 22 anni dopo un fermo dei carabinieri

Il giudice del tribunale di Potenza oggi ha deciso che il processo sulla morte di Massimo andrà avanti. L'imputato è il maresciallo Giovanni Cunsolo, quello che il 20 agosto 2011 fermò Massimo nel suo paese, Buonabitacolo, in provincia di Salerno. Nella prima sentenza su quei fatti il carabiniere, accusato di omicidio preterintenzionale con l'aggravante di abuso d'ufficio, era stato assolto ma con "formula dubitativa", perché, come si legge nelle motivazioni, i verbali degli interrogatori sul caso sono non completi: le dicharazioni riportate sono dei riassunti. 

Due sono le versioni su quello che era successo, che adesso il processo verificherà. Da una parte c'è quella dei testimoni presenti e dall'altra quella dei carabinieri: la prima dice che uno dei militari, nel tentativo di fermare lo scooter, assesta un calcio alla scocca facendolo finire a terra; la seconda invece afferma che Massimo Casalnuovo tentando di scappare, perde l'equilibrio e finisce a terra. 

Sulla storia di Massimo c'è anche un documentario e il titolo riassume lo sforzo del padre e della comunità di Buonabitacolo, in provincia di Salerno: "Mi chiamo Massimo e chiedo giustizia". Perché per Osvaldo finora giustizia non è stata fatta: "Abbiamo presentato un appello per le mancanze che non state prese in considerazione nella prima udienza. E' come se non ci fosse stato un processo, che con l'udienza di oggi comincia davvero" ci spiega al telefono.

L'imputato non si è presentato e adesso si aspetta il 22 aprile per la nuova udienza. Fuori dal tribunale di Potenza c'erano parenti e amici di Massimo e l'associazione Acad (associazione contro gli abusi di polizia) che in questi anni sono stati vicini alla famiglia. Anche il senatore Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti umani del Senato, ha chiesto pubblicamente che sul caso di Massimo venga fatta luce, scrivendo insieme a Valentina Calderone di A Buon Diritto

La mia sensazione è che si sia trattato di un processo gravemente sbilanciato, tutto teso all'affermazione delle ragioni di una parte e poco interessato a indagare e valutare le ragioni dell'altra. Ora la speranza è che il processo di appello per la morte di Massimo Casalnuovo, possa svolgersi in modo completamente diverso. Lo dobbiamo a quel giovane che ha perso la vita, mentre guidava un motorino dipinto di azzurro in una stradina assolata di un qualunque pezzo d'Italia, in provincia di Salerno.

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