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Giovedì, 25 Aprile 2024
Giustizia

Caso Casalnuovo: al processo si ascolteranno i testimoni

Ricomincia il processo sul caso di Massimo, ragazzo morto dopo un fermo dei carabinieri. Adesso verranno ascoltati tutti i testimoni prima di decidere se assolvere nuovamente il maresciallo accusato dell'omicidio

Massimo avrà un processo e questa volta verranno ascoltati tutti i testimoni, i consulenti tecnici, la polizia stradale e quella scientifica. Questa la decisione della Corte d'appello di Potenza che dà di nuovo speranza alla famiglia del giovane, morto il 20 agosto 2011 dopo un fermo dei carabinieri mentre percorreva in motorino la strada principale del suo paese, Buonabitacolo in provincia di Salerno. Dovranno essere riascoltate tutte le persone presenti ai fatti prima di decidere se confermare o meno la sentenza, che precedentemente aveva assolto in primo grado il maresciallo dei carabinieriGiovanni Cunsolo aveva fermato Massimo ed è accusato di omicidio. 

Una vicenda giudiziaria lunga che da sempre ha avuto due versioni, una delle quali finora era rimasta inascoltata. Ma la decisione presa dai giudici adesso apre nuove speranze per i membri del comitato "Giustizia e Verità per Massimo", tra cui c'è il padre, Osvaldo Casalnuovo:

Il primo luglio verranno ascoltati tutti i testimoni. Finalmente questa dolorosa vicenda avrà un vero processo. Sono anni che chiediamo giustizia e adesso abbiamo una speranza in più.



DUE VERSIONI DEL CASO - In primo grado il maresciallo Cunsolo era stato accusato e assolto dell'omicidio perché "il fatto non sussiste". In realtà su quello che successe il 20 agosto 2011 ci sono da sempre due versioni: da una parte i testimoni presenti, dall'altra i carabinieri. La prima afferma che uno dei militari, nel tentativo di fermare lo scooter, ha assestato un calcio alla scocca facendo finire a terra il giovane. La seconda invece dice che Massimo Casalnuovo tentando di scappare, ha perso l'equilibrio ed è caduto. 

Nelle 57 pagine delle motivazioni della sentenza di primo grado la giudice Enrichetta Cioffi aveva escluso l'ipotesi del calcio. Poi è arrivato l'appello della procura di Potenza, che ha deciso di dare avvio al processo. Adesso si aspetta il primo luglio, giorno in cui i testimoni verranno ascoltati dai giudici. 

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