Massimo Melis, ucciso per gelosia la notte di Halloween: condannato all'ergastolo Luigi Oste
I giudici hanno accolto la richiesta dell'accusa: l'uomo avrebbe sparato alla testa dell'operatore della Croce Verde perché lo considerava un rivale in amore
La Corte d’Assise di Torino ha condannato Luigi Oste all’ergastolo perché ritenuto responsabile dell’omicidio dell’operatore della Croce Verde, Massimo Melis, ucciso nella notte del 31 ottobre dello scorso anno nella sua auto con un colpo di pistola alla testa. Secondo l’accusa Oste avrebbe sparato a Melis perché lo considerava il rivale della donna di cui si era invaghito. La Corte ha, inoltre, stabilito per la donna, che si è costituita parte civile, il diritto al riconoscimento di un risarcimento a titolo di provvisionale di 50mila euro mentre ai familiari della vittima sono stati riconosciuti indennizzi complessivi per 770mila euro. Nella sentenza pronunciata nel pomeriggio di oggi, mercoledì 14 dicembre 2022, i giudici hanno accolto in toto le richieste di pena formulate dai pm che hanno condotto l'accusa, Chiara Canepa ed Emilio Gatti.
Oste, che gestiva un bar vicino al luogo dell'omicidio, era stato arrestato dagli agenti della squadra mobile cinque giorni dopo il delitto e ha sempre negato ogni accusa, difeso in aula dal suo avvocato Salvo Lo Greco. A inchiodarlo, oltre ai messaggi sul cellulare suo e dell'ex compagna che perseguitava, amica della vittima e residente nel palazzo davanti al quale avvenne il brutale assassinio, anche testimoni che hanno detto di averlo visto con una pistola la sera del delitto. Il movente, secondo gli investigatori, sarebbe stato proprio il voler punire la sua ex che si rifiutava di tornare con lui.