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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'omicidio / Torino

Massimo Melis, ucciso la notte di Halloween: fermato un uomo

Il presunto assassino dell'operatore della Croce Verde di Torino è stato fermato nella serata di ieri: il movente sarebbe sentimentale

Possibile svolta nell'omicidio di Massimo Melis, il 52enne operatore della Croce Verde ucciso con un colpo di pistola alla tempia la sera di domenica 31 ottobre a bordo della sua auto in via Gottardo a Torino e il cui corpo era stato trovato il pomeriggio successivo. 

Omicidio Massimo Melis, fermato un uomo

Nella tarda serata di ieri, venerdì 5 novembre, la Squadra Mobile ha eseguito il fermo di un uomo, gravemente indiziato, in base a un decreto emesso dalla Procura di Torino. Stamattina si terranno i funerali della vittima. Secondo quanto accertato dall'autopsia, Melis sarebbe morto intorno alle 21 di domenica 31 ottobre, poco dopo aver riaccompagnato un'amica, raggiunto da un solo colpo alla testa, esploso a distanza ravvicinata. Tra i fatti emersi nelle ore successive al delitto, anche il fatto che l’amica che il 52 aveva riaccompagnato a casa poco prima di essere ucciso, gli avrebbe confidato la preoccupazione per alcuni comportamenti di un conoscente che le procuravano ansia. Fatto questo, però , che non è sfociato in alcuna denuncia o segnalazione alle forze dell’ordine.

Il movente sarebbe sentimentale

Il movente del delitto sarebbe stata la gelosia di Oste, che si era invaghito della donna che Melis aveva accompagnato a casa la sera del delitto e che fino ad allora lo aveva sempre respinto, nei confronti dell'operatore sanitario, che credeva fosse il suo amante (era invece un suo ex fidanzato diventato amico di ormai lunga data). 

Oste ha precedenti per traffico di stupefacenti e per altri reati che ne testimoniano l'indole violenta. Lo scorso giugno, ad esempio, era stato arrestato per resistenza e lesioni per avere aggredito le forze dellordine dopo un incidente stradale.

Oste e Melis si conoscevano, frequentando il bar gestito dalla donna contesa (almeno dallo scorso giugno, quando l'arrestato aveva iniziato a importunare lei chiedendole di iniziare una relazione), anche se non risulta che il primo abbia mai minacciato il secondo. Nell'interrogatorio davantio al pm Chiara Canepa il presunto assassino si è avvalso della facoltà di non rispondere, dichiarando però che la sua professione è di imprenditore edile.

L'arma del delitto non è stata trovata. Dopo il delitto, dalla cui scena si è allontanato a piedi, Oste ha continuato a fare la propria vita come se nulla fosse successo, vivendo nello stesso quartiere della vittima e della donna contesa.

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