È finita dopo più di quattro mesi la rocambolesca fuga di Massimo Riella, il 48enne di Brenzio, nel Comasco, che era scappato il 12 marzo scorso approfittando di un permesso ottenuto per far visita alla tomba della madre. Inizialmente si era nascosto nei boschi del Lario, sopravvivendo cacciando animali e forse con l'aiuto dei residenti della zona, e poi è fuggito all'estero. È stato catturato sabato 16 luglio dai carabinieri in Montenegro.

Massimo Riella è stato arrestato in Montenegro

Ora si attende l'estradizione. Come riporta il Corriere della Sera, nell'operazione di arresto della polizia penitenziaria, che si è avvalsa dell'aiuto dell'Interpol e delle autorità montenegrine, risulta che il 48enne si trovasse da tempo all'estero. Resta da chiarire se, per espatriare, sia stato aiutato da qualcuno che potrebbe averlo accompagnato o avergli procurato dei documenti falsi.
 
Raggiunto il Montenegro, Massimo Riella avrebbe cercato di nascondersi in località sperdute, vivendo come capitava. Abile nella caccia, era riuscito a sopravvivere per un lungo periodo nascosto nei boschi del Comasco, una zona che conosceva molto bene. In quel caso tutte le ricerche, con voli in elicottero e l'ausilio di unità cinofile, erano state vane. Ma la sua fuga è finita a 1.300 chilometri di distanza dai monti del Lario, oltre quattro mesi dopo l'evasione.

Massimo Riella: l'uomo in fuga nei boschi, scappato durante una visita alla tomba della madre