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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Matera

Matteo Barbalinardo, l'amico confessa l'omicidio e consegna l'arma del delitto

Il coetaneo, interrogato nella notte, ha reso una piena confessione e ha consegnato agli investigatori il coltello a serramanico di 7 centimetri utilizzato per uccidere il 17enne di Pisticci

Svolta nelle indagini sull'omicidio di Matteo Barbalinardo, il ragazzo di 17 anni scomparso da casa giovedì scorso e trovato morto ieri all’interno di un cantiere di una costruzione di tre piani a Marconia, una frazione di Pisticci (Matera). Nella notte la squadra mobile di Matera ha fermato un altro 17enne, conoscente della vittima, con l’accusa di omicidio volontario, porto illegale di armi e occultamento cadavere. Il ragazzo, come confermato da AskaNews.it, ha confessato il delitto durante l'interrogatorio avvenuto nella notte e in seguito alla perquisizione ha consegnato l'arma del delitto, un coltello a serramanico con una lama di 7 centimetri. Il cadavere di Barbalinardo presentava infatti numerose ferite da arma da taglio.

Era stata la madre del giovane a denunciarne la scomparsa alle forze dell’ordine, lo scorso venerdì, dopo che la sera prima il ragazzo non era rientrato a casa. L’omicidio risale proprio a giovedì pomeriggio: i due, secondo quanto ricostruito dalla polizia, si erano dati appuntamento nel cantiere per una discussione, che poi è degenerata in minacce, quindi in un corpo a corpo. Improvvisamente il 17enne fermato ha tirato fuori da uno zaino il coltello e ha colpito Barbalinardo, quindi ha cercato di nascondere il cadavere e il sangue sotto alcuni strati di “tessuto non tessuto”, un materiale usato nelle costruzioni edili trovato nel cantiere.

l movente privilegiato dell’omicidio è legato allo spaccio di droga, ma gli accertamenti sono ancora in corso e gli inquirenti stanno seguendo anche altre piste. Viene escluso, al momento, che la lite sia stata causata per un debito di denaro. I due si conoscevano da breve tempo e non avevano un’assidua frequentazione. Il 17enne fermato viene descritto come un giovane apparentemente normale: aveva lasciato da un anno gli studi all’Istituto Alberghiero e in paese non era conosciuto in maniera negativa.

La salma della vittima è conservata all’ospedale di Policoro, dove sarà svolta l’autopsia. Il fermato è stato invece portato all’istituto penale per minorenni di Potenza.

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