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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le motivazioni della sentenza

Luca e Matteo, morti dopo una lite in discoteca: "Sono stati investiti volontariamente"

I giudici della Corte d'Appello di Brescia hanno reso note le motivazioni della sentenza che ha portato alla condanna a 11 anni e 4 mesi per Matteo Scapin, colpevole di aver travolto i due giovani,  poi deceduti per le ferite riportate

La Corte d'Appello di Brescia l'ha condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione con l'accusa di duplice omicidio volontario il 35enne Matteo Scapin che, secondo i giudici, avrebbe volontariamente investito Matteo Ferrari e Luca Carissimi, 18 e 21 anni, morti per le conseguenze dell'incidente dell'agosto di due anni fa ad Azzano San Paolo, provincia di Bergamo. La sentenza è del maggio scorso, ma in questi giorni sono state rese note le motivazioni.

Per i giudici non ci sarebbero dubbi sulla volontarietà del gesto di Scapin, quando in primo grado gli era stato riconosciuto solo il duplice omicidio stradale: per la Corte bresciana il giovane li avrebbe seguiti con la sua Mini Cooper investendoli senza alcuna intenzione di rallentare o frenare. 

I due ragazzi poi deceduti erano in sella a una Vespa: Carissimi morirà sul colpo, Ferrari invece in ospedale dopo una breve agonia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, erano usciti intorno alle 4 dalla discoteca Setai di Orio al Serio, quando vennero tamponati dall'auto guidata da Scapin.

Tra i tre ci sarebbero stati degli screzi proprio in discoteca: una lite che si sarebbe scatenata a seguito dei presunti apprezzamenti di Carissimi e Ferrari alla fidanzata di Scapin. La tragedia si è consumata al termine della serata. Scapin inizialmente si sarebbe allontanato dal luogo dell'incidente: è tornato a casa e solo in seconda battuta ha contattato il 112 e si è costituito. Risultò positivo anche all'alcol test.

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