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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Mafia / Palermo

Arrestata la sorella di Messina Denaro: "Gestiva soldi e comunicazioni per il boss"

In manette Rosalia, la maggiore delle quattro sorelle del capomafia. La donna è anche la mamma di Lorenza Guttadauro, nipote ma anche avvocato del padrino

Associazione mafiosa. Con questa accusa i carabinieri del Ros hanno arrestato la sorella del boss Matteo Messina Denaro, Rosalia. L'inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Palermo. La donna è accusata di avere aiutato il fratello negli anni della latitanza - il boss è stato catturato a Palermo il 16 gennaio dopo essere stato introvabile per 30 anni - e avrebbe gestito per suo conto la "cassa" e la rete di trasmissione dei "pizzini" (bigliettini, ndr), consentendo così al capomafia di continuare i suoi affari.

Rosalia - detta Rosetta - è la maggiore delle quattro sorelle di Messina Denaro. Lei è la mamma di Lorenza Guttadauro che non è solo la nipote del boss ma è stata nominata suo legale. Il marito di Rosalia è Filippo Guttadauro che ha scontato 14 anni per associazione mafiosa ed è tuttora in carcere. Il secondo figlio della donna, Francesco, nipote prediletto del padrino trapanese, sta scontando una condanna a 16 anni sempre per associazione mafiosa. 

"Già la sola lettura degli scritti - scrive il gip - consente in più passaggi di ricostruire, nei tratti ssenziali, la molteplicità dei compiti dei quali Rosetta, nel corso degli ultimi decenni, è stata incaricata dal capo mafia: quelli di paziente tessitrice dei conflitti tra i parenti, di riservata veicolatrice delle decisioni del latitante su questioni di carattere familiare, nonché di vera e propria cassiera, incaricata dal fratello di ricevere ingenti somme di denaro, di custodirle, rendicontarle e all'occorrenza distribuirle. E, infine ma non per ultimo, di canale di smistamento dei pizzini tra il latitante e altri associati mafiosi".

Rosalia Messina Denaro per il giudice "è stata da decenni il punto di riferimento economico del capomafia ricercato e persona di assoluta fiducia del boss al quale garantiva non solo di fronteggiare le difficoltà e assicurarsi il sostentamento, non solo di sottrarsi all'esecuzione di pesantissime pene detentive per i reati più gravi e terribili commessi nella nostra storia repubblicana, non solo di gestire la riservatissima catena dei pizzini attraverso cui il capo provincia veicolava gli ordini mafiosi agli altri associati i sodali; ma anche consentire a Cosa nostra di avere un capo autorevole, di fregiarsi di avere un suo esponente apicale, ultimo stragista, ancora Iibero per il quale il protrarsi della latitanza continuava ad alimentarne la legenda (e quindi il naturale proselitismo che ne derivava e di cui si sarebbe potuta giovare l'intera associazione mafiosa)".

Nel provvedimento si sottolinea il ruolo non certo occasionale, ma certamente strutturato della donna "come dimostrato dal lungo pluriennale arco temporale cui i conteggi della 'cassa' sono riferibili e dalla costante opera di gestione rassegnata dalla Messina Denaro al fratello latitante con periodici resoconti delle spese e dei residui fondi a disposizione". 

Messina Denaro catturato per un "pizzino" della sorella nascosto in una sedia

Proprio i "pizzini" della sorella di Messina Denaro hanno portato gli inquirenti alla cattura del boss. I carabinieri del Ros il 6 dicembre scorso mentre piazzavano delle cimici nella abitazione della donna hanno trovato un appunto dettagliato sulle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro. Era nascosto nell'intercapedine di una sedia. 

L'operazione che ha portato all'arresto di Rosalia Messina Denaro è stata condotta dal Ros, dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e dello squadrone eliportato dei Cacciatori di Sicilia. La misura cautelare è stata disposta dal gip Alfredo Montalto. Eseguite decine di perquisizioni in provincia di Trapani.  

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