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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Una stanza-palestra, scarpe firmate ma anche peluche: ecco la casa di Messina Denaro

Le immagini diffuse dai carabinieri dell'ultimo appartamento del boss mafioso prima dell'arresto. Molti libri e pochi mobili. In un doppio fondo è stata trovata una pistola con matricola abrasa

Una casa da uomo qualunque: oggetti in ordine, libri, quadri alle pareti, un divano marrone, due peluche, un ferro da stiro. Ma anche una stanza adibita a palestra con panca e bilanciere e diverse paia di scarpe griffate. Eccolo l'appartamento di via CB 31 a Campobello di Mazara (Trapani) che negli ultimi mesi ha ospitato il capomafia Matteo Messina Denaro, la cui latitanza si è conclusa il 16 gennaio a Palermo. Il video che mostra l'interno della casa è stato diffuso dai carabinieri che con il Reparto operativo speciale sono entrati per primi nell'immobile poco dopo l'arresto.  Le stampe appese richiamano i personaggi cinematografici del "Joker" e del "Padrino".

La presenza dei pupazzi fa ipotizzare che l'abitazione sia stata frequentata da un bambino. Sul frigorifero erano state trovate delle calamite che richiamano noti personaggi dei cartoni animati. Secondo alcuni il boss potrebbe avere avuto un altro figlio, oltre a Lorenza la figlia naturale che non ha mai incontrato.

Poster Padrino covo Matteo Messina Denaro-2

Nel covo i militari ieri hanno trovato anche una pistola "Smith & Wesson", calibro 38 special. L'arma, con matricola abrasa, è stata trovata in un doppio fondo di un mobile della cucina ed è completa di cinque cartucce. Trovato anche un involucro con altre venti cartucce dello stesso calibro. L'arma è stata consegnata ai Ris per gli accertamenti tecnici: si dovrà scoprire se abbia mai sparato e se sia compatibile con revolver usate per commettere alcuni degli omicidi di cui il padrino di Castelvetrano è accusato.

 

Nell'appartamento usato da Messina Denaro anche scontrini e un sacchetto di un supermercato, ma soprattutto un'agenda con nomi e cifre in entrata e uscita. Tutto materiale ora al vaglio del pm Paolo Guido e del procuratore di Palermo Maurizio De Lucia. L'appartamento è formalmente intestato ad Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che prestò la sua identità al capomafia e che ora è in carcere con l'accusa di essere uno dei fiancheggiatori di Messina Denaro.

Proseguono, intanto, le indagini sulla latitanza del capomafia che, almeno negli ultimi tre anni, si sarebbe nascosto a Campobello di Mazara. Anche con l'ausilio degli uomini del reparto Cacciatori di Calabria, si stanno perquisendo a fondo abitazioni di fiancheggiatori e i due nascondigli del boss: quello di vicolo San Vito in cui è stata trovata l'arma e l'appartamento ormai vuoto in cui il padrino avrebbe vissuto prima di trasferirsi nell'ultimo rifugio. Gli inquirenti, infine, stanno tentando di accertare chi abbia finanziato la costosa latitanza del padrino. Tra le ipotesi ci sono i proventi delle scommesse on line. Nel covo sono stati trovati abiti e accessori griffati e appunti dai quali si può desumere il tenore di vita elevato sostenuto dal boss. Basti pensare alla fattura relativa a una cena al ristorante costata 700 euro.  

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