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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le indagini

Chi sono i due medici indagati per avere curato Matteo Messina Denaro

Sotto inchiesta Alfonso Tumbarello, medico in pensione con trascorsi politici e massone adesso sospeso dalla loggia "Grande Oriente d'Italia", e l'oncologo Filippo Zerilli

Matteo Messina Denaro, negli anni della latitanza, si è sottoposto con regolarità a visite mediche. Non solo gli interventi - uno all'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo nel 2020 e l'altro alla clinica La Maddalena di Palermo lo scorso anno - e le cure per il cancro, ma anche controlli agi occhi e il vaccino contro il Covid. Alcune cartelle cliniche e alcuni referti sono stati trovati in uno dei due covi, il primo per l'esattezza, individuati a Campobello di Mazara. 

Trovato il secondo covo di Matteo Messina Denaro, c'è una stanza-bunker

Due medici sono sotto indagine. Il primo è Alfonso Tumbarello, di Campobello di Mazara. Medico di base ora in pensione, per anni ha avuto in cura Andrea Bonafede. il nome scelto come copertura da Messina Denaro. L'ipotesi di reato è favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Tumbarello ha anche dei trascorsi politici: nel 2006 si candidò alle elezioni regionali siciliane con l'Udc, mentre nel 2011 era stato candidato alle Comunali di Campobello di Mazara. Tumbarello apparteneva alla loggia massonica "Grande Oriente d'Italia", ma adesso è stato sospeso. La conferma è arrivata con una nota del gran maestro Stefano Bisi che ha annunciato la sospensione del medico "a tempo indeterminato da ogni attività massonica".  

Il "vero" Andrea Bonafede ammette: "La casa comprata con i soldi di Messina Denaro"

Il secondo medico indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla rete di fiancheggiatori è l'oncologo trapanese Filippo Zerilli. Secondo la Procura di Palermo, avrebbe seguito degli esami al boss sempre sotto il nome di Andrea Bonafede. Anche il suo studio è stato perquisito dai carabinieri che devono accertare se Zerilli fosse a conoscenza delle generalità del paziente. Quando gli uomini dell'Arma sono arrivati in ospedale, Zerilli era assente per malattiaì. L'iscrizione nel registro degli indagati pare sia un atto dovuto.

I medici  rischiano anche la radiazione dall'albo professionale. "In Sicilia, per reati che riguardano connivenze con la mafia, procediamo sempre con la radiazione del collega, la massima sanzione applicabile", ha chiarito Toti Amato, presidente dell'ordine dei medici di Palermo e coordinatore dei presidenti siciliani. "L'Ordine dei medici - ha spiegato Amato - dopo aver verificato le notizie su eventuali coinvolgimenti di colleghi in inchieste giudiziarie, segue un iter di garanzia e tutela, vengono verificate prima e informazioni con la Procura e poi si ascolta il medico interessato. Si attendono  informazioni ufficiali prima di aprire un procedimento, a meno che non ci sia una confessione diretta del medico". 

Ad oggi non sono stati presi provvedimenti nei confronti del personale della clinica La Maddalena, dove Messina Denaro si era presentato  - sempre sotto falsa identità - il giorno del blitz.  

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