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Martedì, 16 Aprile 2024
Le indagini sul boss

Trovato il terzo covo di Messina Denaro, nell'agenda del boss "nomi importanti e contabilità"

Si tratta di un appartamento sempre a Campobello di Mazara. L'immobile risulta in vendita. Continuano gli accertamenti su quanto trovato negli altri due rifugi dell'ex superlatitante

A Campobello di Mazara (Trapani) è stato trovato un terzo covo del boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato lunedì a Palermo dopo 30 anni di latitanza. Dopo l'appartamento di vicolo San Vito e la stanza bunker individuata in via Maggiore Toselli, è stato scovato il terzo rifugio. La scoperta è stata fatta oggi dalla polizia. Si tratta di un appartamento adesso in vendita ed è stato perquisito. Secondo quanto si apprende è vuoto. Gli inquirenti stanno accertando chi sia il proprietario.

La polizia è riuscita ad arrivare al terzo covo attraverso chi a giugno ha fatto il trasloco, come apprende l'Adnkronos, consentendo al boss di andare nella casa in cui ha vissuto fino a pochi giorni fa.  

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Intanto, se nel bunker ritrovato nella palazzina di via Maggiore Toselli non ci sono documenti, si sta rivelando invece preziosissima per gli investigatori l'agenda - di cui sin dall'inizio aveva parlato PalermoToday - con nomi e numeri scovata invece nell'appartamento che Matteo Messina Denaro ha utilizzato negli ultimi mesi della sua trentennale latitanza, in vicolo San Vito. Come scrive Sandra Figliuolo su PalermoToday grazie anche ad altri appunti trovati nella stessa abitazione, alcuni dei quali sarebbero datati 2016, ci sarebbero gli elementi per ricostruire la fitta rete di relazioni dell'ex superlatitante.

Tra i contatti - come emergerebbe anche da alcuni fogli sparsi - ci sarebbero riferimenti precisi ad alcuni personaggi appartenenti a quella "borghesia mafiosa", di cui ha parlato il procuratore Maurizio De Lucia (che con l'aggiunto Paolo Guido coordina l'inchiesta), che avrebbe coperto la latitanza del boss. Medici, ma non solo. Sono già due, peraltro, i sanitari finiti sotto inchiesta: Alfonso Tumbarello, medico di base di "Andrea Bonafede" e l'oncologo Filippo Zerilli.

Nell'appartamento, acquistato dal boss attraverso Alfonso Bonafede, l'uomo che ha prestato l'identità a Messina Denaro, ci sarebbe anche una sorta di contabilità, con cifre piuttosto consistenti. Che l'ultimo dei Corleonesi abbia fatto affari molto remunerativi in questi anni è un dato noto, anche se finora in nessuno dei suoi nascondigli (se ne troveranno probabilmente altri nei prossimi giorni) sono stati trovati soldi.

Messina Denaro dalla sera dell'arresto è nel carcere de L'Aquila, al 41 bis. Oggi ha deciso di non presentarsi in videoconferenza al processo in cui è imputato, a Caltanissetta, come mandante delle stragi di Capaci e Via D'Amelio costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, alla moglie di Falcone Francesca Morvillo e agli agenti delle scorte. Tra i motivi della rinuncia a essere presente all'udienza, oltre a una scelta difensiva, anche una visita medica richiesta dallo stesso Messina Denaro, per il quale slitta ancora la prima seduta di chemioterapia in attesa di altri esami.

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