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Giovedì, 25 Aprile 2024
Eutanasia

Max vorrebbe morire, la legge non vuole

La storia di Max Fanelli, 54 anni e malato di sla, che chiede una legge sull'eutanasia. Lo aveva fatto mesi fa attraverso un video messaggio rivolto al premier. Così ha scritto al deputato del Pd Pippo Civati

Si chiama Max Fanelli, è un malato di Sla e aveva lanciato un appello sul web per il premier Matteo Renzi. La ragione? Avere la possibilità di staccare la spina e morire. Aveva scelto la rete per la sua personale battaglia a favore dell'eutanasia. La sua foto con impressa la scritta  “Se vuoi avere il diritto di decidere sulla mia vita prenditi anche la mia malattia. Sì all’eutanasia” ha il giro del web. Non contento ha pubblicato un video dalla sua stanza in cui spiega nei dettagli la sua condizione e le sue ragioni. 

GUARDA IL VIDEO MESSAGGIO DI MAX

Dal governo in questi mesi non sono arrivate risposte e le condizioni di Max si vanno, via via, aggravando. Così nei giorni scorsi al suo appello ha risposto il deputato dei pd Pippo Civati, che lo ha incontrato nella sua città, Ancona:

Senza polemica, mi piacerebbe capire come la pensa Matteo Renzi sul fine vita. Mi piacerebbe capire come la pensa il nuovo Presidente della Repubblica Mattarella, visto che Napolitano face un monito molto forte su questi argomenti affinchè il Parlamento ne discutesse. Dunque aiuterò, sosterrò e diffonderò la campagna “Io sto con Max” e faremo in modo che i capi gruppo in Parlamento ci dicano cosa vogliono

Un impegno ufficiale e una promessa che Max spera sinceramente che venga mantenuta. Max ha risposto a Civati con una lettera:  
 

Ti chiediamo solo questo, se condividi questi valori e se ti puoi impegnare verso la politica affinché si legiferi sul fine vita, difendendo i principi di libertà ed autodeterminazione di ogni uomo


Max ha avuto una vita intensa e ha viaggiato molto, ma nulla gli avrebbe fatto immaginare a quali sofferenze va incontro chi soffre della sua patologia: "Per quanto avessi vissuto esperienze scioccanti come volontario nella missione in Sierra Leone, neanche la più perfida delle mie immaginazioni sarebbe riuscita a costruire quel mostro fatto di dolori sparsi, disagi fisici, sogni infranti, speranze azzerate, che accompagna il malato ad ogni respiro. Tutto questo aggravato dalla frustrazione dovuta alla consapevolezza che ci viene negata la libertà di decidere se e come accettare questa situazione e la dignità di sentirci uomini capaci di pensieri e decisioni". Da qui l'impegno con il suo movimento "Io sto con Max" di informare l'opinione pubblica sull'importanza di una legge su testamento biologico ed eutanasia legale. 

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