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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il caso / Ferrara

Morto il paziente no vax che aveva seguito le cure "alternative" al telefono: medico indagato

L'uomo, 68 anni, era ricoverato in ospedale a Ferrara dopo aver contratto il virus. L'indagine della procura servirà anche a far luce sul coinvolgimento dell'associazione Ippocrateorg

La procura di Ferrara ha iscritto nel registro degli indagati il medico di Reggio Emilia che aveva preso in carico un paziente 68enne, non vaccinato, ammalatosi di Covid-19 e poi morto. L'uomo era stato curato via telefono e via mail, prima di essere ricoverato in ospedale, al Sant'Anna di Ferrara. Le ipotesi accusatorie sono colpa medica e omissione di soccorso. Il medico, in pensione, ha lavorato come volontario durante la fase acuta della pandemia.

Quello firmato dal pm Ciro Alberto Savino, che già aveva aperto un fascicolo conoscitivo sul caso, è un atto dovuto, anche in vista dell'autopsia, da cui si attendono ulteriori risposte sulla vicenda. La squadra mobile della polizia di Reggio Emilia ha sequestrato pc e telefoni al medico per ricostruire i contatti avuti col paziente. L'indagine della procura ferrarese servirà anche a far luce sul coinvolgimento dell'associazione Ippocrateorg, alla quale il medico sarebbe legato, la stessa del convegno in Senato sulle cure domiciliari che nelle scorse settimane aveva scatenato una bufera politica.

L'uomo aveva ottenuto assistenza via email e via telefono, ma nel giro di pochi giorni, tuttavia, le sue condizioni si erano aggravate costringendolo al ricovero in ospedale dove si era recato convinto da una sua amica. Anche una volta arrivato in ospedale tuttavia il 68enne aveva tentato di firmare le dimissioni e rifiutare le cure tradizionali. Poi avrebbe mostrato ai medici i messaggi contenenti le prescrizioni da remoto che gli erano state fornite.
 

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