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Martedì, 23 Aprile 2024
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Messi condannato a 21 mesi di carcere per evasione fiscale

Il fuoriclasse del Barcellona è stato condannato insieme al padre per una frode sui diritti d'immagine. I reati contestati risalgono al periodo 2007-2009

Un’estate da incubo per Lionel Messi. Dopo la sconfitta rimediata in finale di Copa America contro il Cile e il conseguente addio alla nazionale, il campione del Barcellona è stato condannato in primo grado a 21 mesi di carcere insieme a suo padre Jorge Horacio.

Un tribunale catalano li ha infatti giudicati colpevoli di evasione fiscale per una frode da 4,1 milioni di euro per imposte non pagate sugli introiti dai diritti d'immagine del calciatore. I reati contestati risalgono al triennio 2007-2009.

Messi comunque non andrà in carcere: secondo la stampa spagnola, la condanna non comporta la reclusione perché inferiore a 24 mesi. Ma è chiaro che il danno d’immagine per il campione è enorme. Messi si è sempre difeso dalle accuse sostenendo di essersi limitato a seguire i consigli del padre. 

Stando alle accuse formulate dalla Procura, la strategia di Leo e di Jorge Horacio Messi consisteva nel simulare la cessione dei diritti di immagine della 'pulce' a società di comodo in paradisi fiscali - Belize e Uruguay - e parallelamente, formalizzare contratti di licenza, agenzia o prestazioni di servizio con altre società con sedi in giurisdizioni di convenienza, come Regno Unito e Svizzera. In questa maniera, le entrate del calciatore transitavano dai paesi europei ai paradisi fiscali, senza essere sottoposti ad alcun prelievo da parte del fisco.

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