Fermo, migrante picchiato a sangue e ucciso: "Pensavo fosse un ladro"
Amedeo Mancini è accusato di omicidio preterintenzionale. Secondo il suo legale, il fermato sarebbe intervenuto per impedire il furto di un'auto. Renzi: "Il governo oggi a Fermo"
"Pensavo stessero rubando un'auto". Ha provato a difendersi così Amedeo Mancini, l'imprenditore agricolo 38enne accusato di aver massacrato di botte, a Fermo, Emmanuel Chidi Namdi, dopo aver chiamato la moglie "scimmia africana". L'uomo è stato fermato per omicidio preterintenzionale, aggravato dalla finalità razzista.
PARLA ALFANO - "L'aggravante dà la misura di come tutte le attività investigative svolte in queste ore siano andate nella direzione giusta, che è quella di un movente razziale". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, nella conferenza alla Prefettura di Fermo al termine del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica. "Le indagini - ha proseguito Alfano - non hanno chiarito ancora tutte le modalità di quello che è successo: andranno ulteriormente approfondite, ci stanno lavorando la Procura e le forze di polizia giudiziaria. Speriamo di avere a breve una risposta chiara e concreta".
"L'Italia, le Marche e Fermo - ha continuato il ministro - non sono rappresentate da Amedeo Mancini", l'uomo fermato per l'omicidio, "ma dalla commozione e dalle lacrime che il sindaco di questa città ha versato durante il Comitato, dicendomi che questa non è Fermo. La comunità di Fermo che oggi rappresenta simbolicamente l'Italia, è rappresentata da questo sindaco, dal suo dolore e dalla sua rabbia e da chi ieri ha partecipato alla fiaccolata per dire che Fermo e l'Italia sono luoghi dell'accoglienza e di umanità e che il grande cuore dell'Italia e degli italiani non è rappresentato da chi ha commesso l'omicidio", ha detto ancora il titolare del Viminale.
Abbiamo voluto dare un segno forte e chiaro per scongiurare ogni ipotesi di viralità e contagio, perchè sappiamo che da questo episodio seminando odio si può raccogliere sangue. Sappiamo che il germe del razzismo va stroncato prima che semini il proprio frutto avvelenato. È il motivo per cui siamo qui.
"Il governo oggi a Fermo con don Vinicio e le istituzioni locali in memoria di Emmanuel. Contro l'odio, il razzismo e la violenza", ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
LA DIFESA - L'uomo fermato ha provato a difendersi spiegando di aver avuto l'impressione che Emmanuel e la compagna stessero rubando un'auto. Secondo la versione fornita dal suo avvocato, Francesco De Minicis, il 38enne sarebbe intervenuto per impedire il furto insultando il nigeriano, che a quel punto avrebbe reagito. "Amedeo Mancini - ha spiegato il legale - è distrutto dal dolore. Non voleva uccidere, ed esprime la sua vicinanza a chi piange Emmanuel". "Il mio assistito - ha proseguito l'avvocato - non si aspettava che il pugno sferrato al migrante avesse questo effetto, e colloca l'episodio in un contesto difensivo". Secondo le previsioni di De Minicis, l'autopsia sulla vittima "avrà un ruolo non secondario a sostegno di questa tesi".
LA MOGLIE: "SOLA AL MONDO" - Chinyery, la compagna di Emmanuel, "sta male, è sconvolta, sotto shock e inconsolabile", ha raccontato chi assiste la giovane nigeriana che è stata trasferita dal seminario vescovile di Fermo, dove era ospite con il compagno, in un'altra struttura di accoglienza. "E' seguita dai medici e da alcune suore. Cerchiamo di farle coraggio, ma in Italia ormai è completamente sola, non ha parenti, nessuno". La donna, 24 anni, era arrivata in Italia con Emmanuel dopo la fuga dai terroristi di Boko Haram.