Migrante ucciso a Fermo, Mancini patteggia condanna a 4 anni per omicidio
La vedova ha rinunciato al risarcimento in cambio dell'impegno del condannato a pagare 5mila euro per il rimpatrio della salma in Nigeria
Amedeo Macini ha patteggiato una condanna a 4 anni per l'omicidio preterintenzionale del migrante nigeriano Emmanuel Chidi Nnmadi. E' stato quindi ratificato l'accordo raggiunto a dicembre tra la difesa e la Procura. La vedova Chinyere Emmanuel era presente all'udienza e, assistita dal legale Letizia Astorri, ha rinunciato alla costituzione di parte civile e al risarcimento, chiedendo soltanto il rimborso di 5mila euro per portare la salma del marito in Nigeria. Mancini, scrive Repubblica, si è impegnato a contribuire, con l'aiuto di amici, alle spese per la traslazione.
Delle tre aggravanti contestate ad Amedeo Mancini, è stata ritenuta insussistente quella dei motivi abietti e futili; è stata mantenuta quella razziale, ma con una rilevanza concreta "poco più che simbolica". "Pur potendo comportare un aumento di pena fino a cinque anni - spiegano gli avvocati - l'incremento concordato era stato di soli tre mesi". A Mancini è stata riconosciuta l'attenuante della provocazione, per la quale "è stata applicata la riduzione della pena nella massima estensione possibile, pari a tre anni e cinque mesi". Con la sentenza è stato portato a otto ore giornaliere il permesso di uscita per lavoro dell'ultrà, che resta agli arresti domiciliari.
L'avvocato Astorri ha commentato:
Ciò che la sentenza non racconta è che Chinyere, compagna di Emmanuel, oggi ha rinunciato a ogni azione risarcitoria nei confronti di Mancini, a fronte del pagamento dell’unica somma di 5.000 euro richiesta per il rimpatrio in Nigeria della salma di Emmanuel, essendo l’unico desiderio espresso dalla parte offesa