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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Nuoro

Migranti, in Sardegna l'ex carcere diventa un "Centro permanenza e rimpatrio"

Il presidente della Regione Pigliaru sul nuovo Cpr di Macomer: "È uno strumento mirato soprattutto disincentivare i flussi diretti dall’Algeria. Chi arriva sulle nostre coste illegalmente deve sapere che non potrà prendere il foglio di via e andare in giro come vuole, ma che sarà trattenuto in un luogo a ciò deputato e da lì rimpatriato"

I viaggi dei migranti sulla "nuova" rotta Algeria-Sardegna proseguono, e arriva il via libera all'apertura di un Centro permanente per il rimpatrio dei migranti (Cpr) a Macomer, nel centro geografico dell'isola. La struttura scelta è l'ex carcere chiuso dal 2014. Verranno ospitati algerini e altri migranti economici irregolari.

Migranti, nuovo Cpr a Macomer

L'accordo tra il sindaco di Macomer Onorato Succu e il rappresentante del Ministero Gerarda Pantalone è stato raggiunto ieri in Prefettura a Cagliari. "Sarà un centro di detenzione amministrativa prioritariamente destinato alla gestione dei flussi di immigrazione irregolare dall'Algeria", ha specificato l'assessore regionale Filippo Spanu. "Gli ospiti del centro non potranno entrare e uscire liberamente, ma solo con i permessi delle forze dell'ordine", ha precisato il sindaco della cittadina del Marghine, in risposta a chi chiedeva di eventuali "problemi di ordine pubblico".

Siglati due protocolli d'intesa

Il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, alla presenza del capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone, con i prefetti di Cagliari Tiziana Costantino, di Sassari Giuseppe Marani, di Nuoro Carola Bellantoni e di Oristano Giuseppe Guetta e il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana hanno sottoscritto a Cagliari due Protocolli d’Intesa che rafforzano la sinergia tra istituzioni per una migliore gestione dei flussi migratori non programmati. Il primo documento è finalizzato a perfezionare il modello di accoglienza graduale, proporzionata, equilibrata, sostenibile e diffusa dei migranti richiedenti la protezione internazionale. L’altro Protocollo, sottoscritto da Regione, Prefetture, Anci e sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, riguarda le attività di volontariato sociale rivolte ai richiedenti protezione internazionale.

"La Sardegna è terra d'accoglienza, ma regole precise"

"I protocolli firmati oggi confermano che la Sardegna è terra d’accoglienza – ha detto il presidente Pigliaru – ma un’accoglienza che vogliamo stia sempre all’interno di regole precise. Se i percorsi individuati nel primo hanno l’obiettivo della sostenibilità coinvolgendo anche i nostri cittadini, il secondo documento mette al centro il volontariato attivo da parte dei richiedenti asilo, che è un modo straordinario per attivare un vero e proprio scambio. Il dialogo con il Governo è costante e l’accordo con i territori è fondamentale per arrivare a realizzare quel un modello diffuso che è l’unico vero modo per garantire l’integrazione. Per quanto riguarda il Cpr – ha aggiunto il presidente Pigliaru – si tratta di uno strumento mirato soprattutto disincentivare i flussi diretti dall’Algeria. Chi arriva sulle nostre coste illegalmente deve sapere che non potrà prendere il foglio di via e andare in giro come vuole, ma che sarà trattenuto in un luogo a ciò deputato e da lì rimpatriato".

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