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Sabato, 20 Aprile 2024
Due settimane dopo

Quanti sono i bambini ancora dispersi nel mare di Cutro

Sale a 78 il numero di vittime accertate, ma a bordo del caicco Summer Love forse erano più di 100. Con il cadavere recuperato ieri, diventano 33 i minorenni morti a poche decine di metri dalla costa italiana. Intanto le partenze dal Nordafrica continuano

Gli arrivi continuano, migliaia di persone vengono salvate sulla rotta centrale del Mediterraneo nel loro viaggio verso l'Italia. Ieri si è svolto a Cutro il corteo silenzioso per dire basta alle stragi in mare parte proprio mentre a pochi chilometri di distanza i Vigili del fuoco e la Guardia costiera recuperavano il 76esimo corpo, incastrato tra gli scogli. Un'altra bambina, sui 5 anni, ancora senza identità.

Domenica mattina sono poi stati rinvenuti altri due corpi tra la spiaggia di Steccato di Cutro e le acque di Praialonga. Si tratta di un adulto e un bambino. Il primo cadavere è stato trovato sulla spiaggia di Steccato di Cutro e il secondo, quello del bambino, a poca distanza nel mare di Praialonga. E' in corso il recupero delle due salme che verranno trasferite in mattinata al Palamilone di Crotone, dove è stata allestita la camera ardente. Salgono così a 78 le vittime del naufragio.

"Mai più stragi di migranti nel Mediterraneo"

Erano in 5mila i cittadini, arrivati da tutta Italia, che hanno aderito all'iniziativa della 'Rete 26 febbraio', sigla che raccoglie oltre 300 associazioni, nata dopo l'ultima strage. In marcia, fino alla spiaggia della tragedia, c'erano anche i superstiti e i loro familiari. Mostravano uno striscione con la scritta 'Mai più stragi di migranti nel Mediterraneo'.

Tra loro c'è anche Zahra Bahrati. Una donna minuta, con occhi tristi e il capo coperto. Tutti i giorni, da quasi due settimane, si reca sulla spiaggia di Steccato sperando il mare restituisca il corpo del fratello più piccolo. Voleva venire in Europa per raggiungerla in Finlandia, anche se lei non voleva perché "è troppo pericolosa quella traversata in mare". "Per favore, non sospendete le ricerche in mare dei nostri cari. Noi pensiamo che sotto la barca ci siano ancora molti corpi", dice Bahrati all'Adnkronos. "Chiediamo che lo Stato ci aiuti - dice - Per favore continuate la ricerca nel mare finché si trovi l'ultima persona dispersa. Noi vogliamo un aiuto". Poi, la donna chiede che venga preso il Dna di tutti i familiari di vittime i cui corpi non si trovano. "Noi dobbiamo lasciare presto Crotone per tornare a lavorare, ma se non prendono il nostro Dna come faranno a riconoscere le vittime che il mare restituirà nei prossimi giorni?".

22 morti nel naufragio avevano tra 0 e 12 anni

I pescatori del posto, che conoscono bene le correnti, hanno detto sin dal primo giorno che i corpi di chi era a bordo di quel caicco sarebbero stati ritrovati tutti sulle spiagge di Calabria. Con i cadaveri recuperati ieri e oggi, sono saliti a 33 i minorenni morti a poche decine di metri dalla costa italiana, nella strage del 26 febbraio. Trentatre minorenni su un totale di 78 persone che hanno perso la vita. Più di venti avevano tra 0 e 12 anni: bambini.

Nel tragico naufragio di Steccato di Cutro più di 2 morti su 5 sono minorenni, una percentuale molto superiore a quella che solitamente è la stima del numero di bambini e adolescenti a bordo di queste imbarcazioni. Perché, con il viaggio lungo la rotta balcanica sempre più difficile e ostacolato, per le famiglie con bambini il viaggio via mare dalla Turchia viene considerata l'opzione meno pericolosa.

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Quanti sono ancora i dispersi? Nessuno lo sa, ma a bordo del peschereccio Summer Love erano probabilmente più di 100, senza arrivare a quella stima, 150-180, circolata nei primissimi giorni dopo il drammatico naufragio. Forse non lo sapremo mai. 

Una donna, una madre sopravvissuta al naufragio ha chiesto a un pescatore locale di continuare a cercare la figlia, dandogli piccoli segni di riconoscimento presenti sul corpo, anche se il mare avrà ormai deformato i lineamenti. Continua così la ricerca, l'attesa sfibrante di tanti altri genitori e parenti. "È come un parto, solo che stiamo aspettando che i bambini escano dal mare", ha detto ieri una delle madri sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Un'immagine molto potente.

Ieri hanno parlato anche alcuni superstiti del naufragio del 26 febbraio: "Questa tragedia la porterò per sempre nel mio cuore. Non mi perdonerò mai di avere perso il mio fratellino di sei anni, prima di partire me lo aveva affidato mia madre", dice uno dei sopravvissuti, un ragazzo siriano di venti anni che ha perso il fratellino di sei anni. Il bambino è morto di ipotermia prima di arrivare in riva. Il fratello maggiore lo aveva sistemato su un pezzo di legno per evitare di farlo bagnare, ma è morto lo stesso. 

Le partenze e le tragedie continuano

Intanto Alarm Phone, la ong creata da una rete di attivisti, ha perso i contatti con 47 persone partite dalla Libia su un barcone, ora alla deriva. Poi le persone in difficoltà hanno richiamato di nuovo la ong: "Più di 24 ore dopo il nostro avviso iniziale alle autorità, sono esausti e ancora in mare, a combattere il vento e le condizioni meteorologiche avverse", comunica l'organizzazione. Sarebbe partita una operazione di ricerca e soccorso per salvarli.

Le partenze continuano, anche sulla rotta orientale. Cinque migranti sono morti nel naufragio di un gommone al largo delle coste della Turchia. Lo ha reso noto la Guardia costiera turca, che ha messo in salvo 11 persone, tra le quali un bambino.

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