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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Migranti irregolari, la linea dura del governo: più espulsioni e Cie riaperti

Il nuovo ministro dell’Interno Marco Minniti e il capo della Polizia Franco Gabrielli annunciano una stagione di tolleranza zero sul terreno dei respingimenti dei migranti irregolari. Previsto un piano straordinario con l'apertura di un Cie in ogni regione

Controllo capillare di tutti i migranti arrivati in Italia, raddoppio delle espulsioni, apertura di un Cie in ogni regione. Sono i punti cardine contenuti nella circolare di due pagine trasmessa ieri mattina dal nuovo ministro dell’Interno Marco Minniti e dal capo della Polizia Franco Gabrielli a a tutte le prefetture e questure italiane, ai comandi di Arma dei carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia penitenziaria.

E' il nuovo piano di controllo migranti con cui il governo annuncia una stagione di tolleranza zero sul terreno dei respingimenti degli irregolari. Tutti sono coinvolti in questa nuova stagione cominciata con il ritorno in Italia del terrorista della strage di Berlino Anis Amri. I migranti irregolari "non più solo un problema di ordine pubblico, ma una questione su cui si gioca la tenuta del tessuto democratico del Paese", ha detto il ministro Minniti giovedì scorso durante il Comitato per l'Ordine e la sicurezza provinciale di Milano.

Il piano prevede l'apertura di un centro di identificazione e di espulsione (Cie) in ogni regione. Ma soprattutto un censimento capillare dei migranti nelle città "attraverso una specifica attività di controllo delle diverse forze di polizia", scrive Gabrielli. "Sarà a tal proposito necessario, fornire loro indicazioni specifiche affinché, in caso di rintraccio di detti stranieri, assumano diretti contatti con gli Uffici immigrazione delle Questure territorialmente competenti, cui spetta l'avvio delle procedure di espulsione".

L'idea è di aumentare il numero delle espulsioni dalle attuali 5mila unità a 10mila se non addirittura 20mila. "E' triste dirlo - dice al quotidiano Repubblica una fonte ministeriale della nostra Immigrazione - ma quando si va a vedere che il 70-80% di chi chiede asilo per ragioni umanitarie si dichiara omosessuale perseguitato nei Paesi di provenienza, è evidente che qualcosa non funziona". Il ministro Minniti porterà il suo piano in Parlamento e poi inizierà il tour dei Paesi africani coi quali bisognerà raggiungere accordi sui rimpatri. 
 

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