Migranti, la Mare Jonio ritorna nel Mediterraneo: "La Libia brucia"
Riparte dal porto di Marsala la missione della nave italiana di ricerca e soccorso di migranti. La notizia mentre dalla nave della ong Sea Eye sono sbarcati 64 migranti dopo un "rimpallo" sulla responsabilità dell'accoglienza durato 10 giorni tra le cancellerie europee
La nave Mare Jonio dell'ong italiana Mediterranea ripartirà tra poche ore per la sua seconda missione del 2019 dal porto di Marsala. Ricordiamo che a differenza della Ong tedesca Sea Eye che ha ottenuto l'autorizzazione da Malta a sbarcare i 64 migranti raccolti in mare nei primi giorni di aprile, la Mare Jonio è una nave organizzata da una rete di associazioni italiane che hanno organizzato le missioni Sar -ricerca e recupero- davanti alle coste libiche.
"In Libia è l'inferno": il racconto dei migranti
🔴 Dopo undici giorni in alto mare, le persone soccorse dalla #AlanKurdi vengono finalmente autorizzate a sbarcare a Malta.
— Sea-Eye It (@SeaEye_It) 13 aprile 2019
Il comunicato di #SeaEye 👇 pic.twitter.com/xlDekdvUwD
"Il nostro impegno non cambia: preservare i diritti, la vita e la dignità delle persone in fuga nel Mediterraneo centrale" scrive Mediterranea Saving Humans sulla sua pagina Facebook. Ricordiamo che "in appoggio" alla missione ha preso parte anche il figlio del ministro Tria.
Ripartiamo! #SavingHumans
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) 13 aprile 2019
👇https://t.co/VRYiUBj9AN
"La Libia brucia" prosegue Mediterranea ricordando una guerra civile rimasta di fatto sopita da otto anni ma che sta rilevando tutte le divisioni tra le milizie che si contendono Tripoli. "Centinaia di migliaia di persone, libiche e migranti, sono a rischio di vita. Nessun governo europeo sta pensando all'apertura di canali umanitari, tutti troppo impegnati nella loro assurda battaglia contro le navi della società civile".
"Torniamo a navigare ancora una volta decisi a rispettare fino in fondo il diritto internazionale del mare e dei diritti umani e i principi della nostra Costituzione. Ringraziamo le migliaia e migliaia di persone diventate in questi mesi Mediterranea. È solo grazie al loro supporto che possiamo farlo"