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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Migranti, l'unico vero "pull factor" è il meteo

Nuovo naufragio a Lampedusa, con l'aumento delle partenze dalla Libia riprende piede l'idea che le Ong spingano i migranti a partire. Ma l'unico "factor" è il meteo. Lo dimostra Villa (Ispi): "A parità di meteo, la presenza delle Ong non ha alcun effetto sulle partenze"

Centinaia di persone hanno tentato la traversata sulla rotta del Mediterraneo Centrale nelle scorse 72 ore. In un naufragio al largo di Lampedusa sono state salvate 149 persone: si temono decine di dispersi, trovati cinque cadaveri in mare. Con l'aumento delle partenze dalla Libia negli ultimi giorni, è tornata a prendere piede in certi ambienti l'idea che le Ong al largo siano un "pull factor", spingendo i migranti a partire. Non è così, ci sono ora anche studi scientifici a dimostrarlo: le navi umanitarie non sono un pull factor.  L'unico vero "factor" davvero rilevante e che influisce sul numero di partenze dalla Libia è il meteo. Lo ribadisce ancora una volta Matteo Villa di Ispi. A parità di meteo, la presenza in mare delle Ong non ha alcun effetto significativo sulle partenze.

Migranti, partenze dalla Libia aumentano in base al meteo

I picchi di partenze si hanno quando migliorano le condizioni meteo secondo i dati Unhcr e Iom (dal 1 luglio in avanti)

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Fonte: Twitter/Matteo Villa

Migranti e Ong, non esiste il pull factor

Ormai è ufficiale, assodato, quello che tante volte vi abbiamo raccontato: non esiste alcun pull factor delle navi umanitarie, le partenze dalla Libia non sono legate alla presenza o meno delle navi delle Ong sulla rotta del Mediterraneo Centrale. Lo European University Institute ha pubblicato uno studio scritto da due ricercatori italiani, Matteo Villa (dell'Ispi) ed Eugenio Cusumano (dell'Eiu), da cui emerge che non ci sono evidenze empiriche che l'attività delle Ong nel Mediterraneo centrale tra il 2014 e il 2019 abbia influito sulle partenze irregolari di migranti dalla Libia. I numeri certificati dicono che le partenze dalla Libia non sono collegate alle attività di salvataggio in mare. Lo ribadiamo: non siamo più di fronte a ipotesi. C'è uno studio sistematico, basato sull’analisi di dati ufficiali delle agenzie delle Nazioni unite ma forniti anche dalle guardie costiere italiana e libica che vanno dal 2014 a ottobre 2019. Può essere letto integralmente a questo indirizzo.

Le Ong secondo i dati elaborati dal ricercatore in passato non hanno neanche influito "sul tipo di mezzo che viene usato per partire dalla Libia. Nel 2015, quando Ong facevano solo il 10% dei salvataggi, quasi 8 migranti su 10 venivano già caricati su gommoni, non barche grandi". 

Naufragio Lampedusa: salvate 149 persone, cadaveri in mare

Proseguono le ricerche, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Palermo, di eventuali dispersi in mare a seguito del naufragio avvenuto a circa un miglio da Lampedusa. Nelle ricerche sono impiegati due motovedette e un aereo della Guardia Costiera, una nave e un elicottero della Marina Militare, una motovedetta e un pattugliatore della Guardia di Finanza. I migranti tratti in salvo dalle motovedette della Guardia Costiera sono in totale 149, di cui 133 uomini 13 donne e 3 bambini. Il naufragio è avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato, prima del tramonto, a circa un miglio dalla spiaggia dell’Isola dei Conigli. La barca soccorsa non aveva richiesto aiuto né segnalato la sua posizione alla Guardia Costiera. L’avvistamento è stato segnalato da un cittadino.

Nelle operazioni di salvataggio, avviate appena individuata la barca, sono stati impiegati due soccorritori marittimi “Rescue Swimmer” della Guardia Costiera, grazie anche all’intervento dei quali è stato possibile recuperare tutti i migranti caduti in mare. Le 149 persone tratte in salvo si trovano in porto a Lampedusa. Trovati in mare cinque cadaveri, pm al lavoro: si indaga per naufragio, favoreggiamento dell'immigrazione, e morte come conseguenza di altro reato

Messina, sbarcano migranti da Ocean Viking

Italia, Germania, Francia e Malta hanno congiuntamente richiesto alla Commissione europea l'attivazione della procedura di ricollocamento dei migranti a bordo della Ocean Viking. È la prima volta che accade, spiega il Viminale in una nota, l'intervento europeo viene sollecitato da tutti i Paesi che hanno condiviso il pre-accordo de La Valletta. È un passo significativo in vista di una gestione realmente solidale dei flussi migratori che interessano la rotta mediterranea. Sulla scorta di tale richiesta è stato individuato in Messina il porto di sbarco.

Le 213 persone salvate questa settimana dalla Ocean Viking sono sbarcate a Messina domenica pomeriggio.

Taxi del mare, chi è stato a inventare la denominazione?

Esponenti di entrambi i partiti che formavano la maggioranza del primo governo Conte hanno sostenuto in tempi diversi che alle organizzazioni non governative che soccorrono i migranti nel Mediterraneo andrebbe data almeno parte della responsabilità di attirarli verso il mare con la loro semplice presenza: è un'affermazione falsa. Il presunto pull factor delle Ong è stato un pilastro della dialettica sovranista, ma non ha mai trovato riscontri.

La formula efficace dal punto di vista comunicativo dei "taxi del mare" venne letteralmente inventata nel 2017 da Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle e vicepresidente della camera: sosteneva che la presenza delle navi delle ong davanti alle coste libiche incentivasse le partenze. Le navi umanitarie,  disse il leader pentastellato in un’intervista, "prendono dei migranti in mare, non li salvano mentre stanno per affogare; per me sono taxi".

Totti, l'imprenditore italo-tedesco che salva vite umane sulla Sea Watch

"Ciao sono Cris, benvenuto a bordo della Sea Watch". Si chiama Cristian, è un cittadino italo-tedesco che ha un'azienda di materiali meccanici a Wüppertal, in Vestfalia, e nel tempo libero salva la gente in mare. Ha origini italiane e di cognome fa: Totti. Sì, Totti come Francesco. "Il mio bisnonno era fratello del bisnonno di Francesco, provenivano da Monterotondo. Era una famiglia molto grande, credo dieci o undici fratelli e sorelle, vivevano a Roma a piazza Grillo. Ma abbiamo perso da molti anni i contatti, da quando mio padre è morto, nel '97", ha raccontato a Il Romanista.

È falso che la presenza di Ong nel Mediterraneo spinga più migranti a partire

"Non ci siamo mai incontrati. Non seguo lo sport, non ho una squadra per cui tifo né in Germania né in Italia, però mi piace giocare a calcio. So cosa rappresenta Totti per la città di Roma. Tra l'altro ci sono stato una volta sola in vita mia, magari un giorno tornerò". Magari anche per una "reunion": "Se mi piacerebbe incontrarlo? A chi non piacerebbe, è un personaggio molto positivo". E storicamente molto impegnato per aiutare le persone meno fortunate: "È magnifico quando personalità così famose e amate fanno qualcosa per gli altri, lanciano un messaggio enorme. Mi piacerebbe mandargli la t-shirt di chi è in mare con noi".

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