L'ultima strage di migranti sulla rotta "dimenticata" verso la Sardegna
Non è una "nuova rotta" quella tra Algeria e Italia: negli ultimi anni il flussi migratorio è stato costante, seppur con numeri inferiori rispetto alla rotta centrale del Mediterraneo. Da Annaba al Sulcis bastano dodici ore su un barchino di fortuna se il mare è calmo
Sette migranti algerini hanno perso la vita nel mare che separa l'Algeria dalla Sardegna. Sei di loro sono annegati mentre il settimo è morto nel tragitto. Il barchino, rintracciato da un mercantile che dalla Turchia si dirigeva in Spagna in acque internazionali, per le pessime condizioni del mare si è rovesciato. I superstiti, sette, ieri sono stati trasferiti al porto di Sant'Antioco, dove ad attenderli erano presenti gli agenti della guardia di finanza coadiuvati dal personale di Frontex.
Non è una "nuova rotta" quella tra Algeria e Italia: negli ultimi anni il flussi migratorio su questa rotta è stato costante, con numeri molto inferiori rispetto a quelli della rotta centrale del Mediterraneo. I viaggi dall'Algeria sono cominciati nel 2005. Il picco è stato nel 2017: 2141 persone. Poi sono scesi, ma un certo numero di viaggi c'è sempre, costantemente. Le partenze avvengono solitamente nella bella stagione, ma da gennaio 2020 sono segnalati arrivi anche nella stagione invernale, quando è più probabile che le condizioni del mare siano pessime.
Il tratto di mare che separa lo stato nordafricano dall'isola "dei quattro mori" viene percorso sempre con piccole imbarcazioni munite di motori fuoribordo. Le partenze avvengono spesso dal porto di Annaba, la destinazione è il Sulcis. Le spiagge di Teulada o Sant’Antioco distano dal Nord Africa poco più di 100 miglia. Se il mare è calmo, si può arrivare sulle coste italiane in dieci-dodici ore di navigazione, e lo si può fare anche con barche "di fortuna".
La rotta è considerata molto meno rischiosa di quella del Mediterraneo centrale: arrivano soltanto nordafricani. Secondo i dati aggiornati allo scorso anno il 99% di chi arriva nel sud Sardegna è di nazionalità algerina. L’Algeria e la Sardegna sono vicine, il viaggio è molto più breve rispetto a quello dalla Libia, con rischi molto più ridotti. Una rotta meno esposta mediaticamente, che raramente finisce sulle prime pagine della stampa nazionale. La rotta "di cui non parla nessuno" secondo una vecchia denuncia di alcuni sindacati di polizia. Ma si muore anche su questa rotta, come dimostra l'ultimo naufragio. L'anno scorso sono stati registrati circa 3.231 morti o dispersi in mare nel Mediterraneo e nell'Atlantico nord-occidentale, secondo i dati dell'Unhcr.