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Venerdì, 29 Marzo 2024
Immigrazione

La strage dei migranti: ottocento morti o dispersi in poche ore

Nuovi drammatici naufragi nel Mediterraneo. Due barconi affondati. Uno aveva a bordo 250 persone, ma solo trentasei sono stati tratte in salvo dalla Marina di Tripoli, in Libia; nell'altro c'erano almeno cinquecento immigrati

ROMA - Il Mediterraneo continua ad essere un mare di morte. E' di ottocento migranti morti o dispersi il drammatico bilancio dei nuovi naufragi avvenuti da venerdì.

Due barconi, uno con più di cinquecento persone a bordo, l'altro con circa 250 migranti, tra cui molte donne, sono affondati al largo delle coste libiche. "Ci sono cosi tanti cadaveri che galleggiano in mare", ha detto ieri il portavoce della Marina di Tripoli, Ayub Qassem. Dal secondo barcone sono state tratte in salvo solo trentasei persone.

Qassem ha aggiunto che la guardia costiera libica - che può contare solo su pescherecci e imbarcazioni che noleggia dal Ministero del Petrolio - ha pochi mezzi per intervenire. La maggior parte dei migranti erano africani, secondo il portavoce della Marina. 

"E' una crisi umanitaria senza precedenti", afferma in un tweet la portavoce in Italia dell'Unhcr, Carlotta Sami, commentando le notizie drammatiche che provengono dalle coste libiche.

E proprio ieri due motovedette della Guardia Costiera di Crotone hanno tratto in salvo centoundici migranti (uomini, donne e 21 bambini, due dei quali neonati) di nazionalità siriana. L'allarme era stato lanciato tramite una chiamata con telefono satellitare, che segnalava la presenza di un'imbarcazione con migranti in difficoltà al largo della città calabra. Sul punto si sono recate le due unità navali, che hanno effettuato il trasbordo dei migranti. 

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