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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Italia

Migranti, in 400 a Taranto (dopo giorni d'attesa) e Salvini denuncia Conte

"La nave ha chiesto un porto sicuro sabato, siamo arrivati a martedì, denuncio per sequestro di persona il presidente del Consiglio e il ministro dell'Interno". L'annuncio del leader della Lega mentre nel Mediterraneo ci sono altre due Ong in attesa di un porto

Sbarcheranno a Taranto i 403 migranti che si trovano a bordo della Ocean Viking la nave soccorso gestita dalla ong Sos Mediterranee con Medici Senza Frontiere. 216 uomini, 38 donne e 149 bambini in tutto che attendono da sabato un porto sicuro, proprio mentre l'Italia era presa dall'importante tornata elettorale per le elezioni regionali

Un ritardo che lascia spazio al leader della Lega Matteo Salvini per sfruttare la vicenda con una mossa politica. Salvini infatti ha espresso - in diretta Facebook -  l'intenzione di denunciare per sequestro di persona il premier Giuseppe Conte e la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese

"Hanno preso Taranto e la Puglia come un campo profughi. L'unico modo che ha il governo per ricordarsi di Taranto e della Puglia è di far sbarcare migliaia di migranti. La nave ha chiesto sabato un porto sicuro - ha detto Salvini - e siamo arrivati a martedì, quattro giorni prima di concedere un porto sicuro. Quindi denuncio per sequestro di persona il presidente del Consiglio e il ministro dell'Interno".

Una trovata certo ma che si innesta nel contesto della richiesta di processo per il caso della nave Gregoretti: la richiesta avanzata dalla procura di Catania dovrà essere vagliata nei prossimi giorni dall'aula del Senato dopo l'impasse in Giunta.

"Io andrò a processo per sequestro di persona? Allora aver tenuto a bordo per 3 giorni 400 immigrati è sequestro di persona e quindi ci troviamo in Tribunale con il signor Conte e la signora Lamorgese. Vediamo se la legge è uguale per tutti".

Intanto nell'area del Mediterrano centrale c'è un'altra situazione di stallo: è la nave Alan Kurdi della ong Sea Eye che con 77 persone a bordo attende dall'Italia un porto sicuro dopo il rifiuto di Malta. 

Inoltre al largo della Libia l'unica imbarcazione umanitaria impegnata nel salvataggio dei migranti in fuga dalla Libia in guerra è la nave dell'ong Open Arms che ha tratto a bordo 237 persone solo nelle ultime 24 ore

Migranti, la situazione sui balcani

Un aumento del flusso migratorio che non costituisce un problema solo per l'Italia. La polizia ungherese ha infatti sparato colpi di avvertimento per fermare un gruppo di circa 60 migranti che tentavano di entrare nel paese attraverso una barriera sul confine con la Serbia nei pressi del valico di Roszke-Horgos.

Migranti, il corridoio umanitario

Intanto Venerdì 31 gennaio arriveranno a Roma 86 profughi siriani dal Libano, grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese, in accordo con i ministeri dell'Interno e degli Esteri.

I rifugiati saranno accolti da associazioni, parrocchie e comunità in diverse regioni italiane e subito avviati in un percorso di integrazione attraverso l'apprendimento della lingua per gli adulti, la scuola per i minori e l'inserimento lavorativo, una volta ottenuto lo status di rifugiato.

Migranti, il capitolo giudiziario

Dal fronte giudiziario mentre la procura di Catania attende il nulla osta da parte del Senato per imbastire il processo all'ex ministro dell'Interno, il senatore Matteo Salvini, la Procura di Agrigento ha chiesto l'archiviazione per Luca Casarini e Pietro Marrone, rispettivamente capo missione e comandante della Nave Mare Jonio dell'ong Mediterranea Saving Humans indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e il mancato rispetto di un ordine dato da una nave militare.

Nel marzo 2019 il comandante Marrone non aveva obbedito all'alt intimato dalla Guardia di Finanza durante la traversata con a bordo 49 persone. La Procura aveva iscritto i due nel registro degli indagati e sequestrato la nave. A bordo della nave c'erano uomini e minori non accompagnati provenienti da Camerun, Gambia, Guinea, Nigeria, Senegal e Benin. Tra questi anche in gambiano sceso a terra per primo per le precarie condizioni fisiche.

Luca Casarini, spirito "disobbediente" dal G8 di Genova al salvataggio dei migranti

Casarini era stato iscritto qualche giorno dopo il comandante quando venne ascoltato dal procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e dal pubblico ministero Cecilia Baravelli. I pm interruppero l'interrogatorio di Casarini come persona informata dei fatti. Pietro Marrone nei mesi scorsi aveva scritto anche un libro sulla vicenda intitolato: "Io non spengo nessun motore".

"Le linee, nel mare, non si vedono. Quando le attraversi però lo capisci, senti che ci sono. I confini no, quelli non esistono, sono tutti mentali", scriveva il comandante nato da una famiglia di pescatori di Mazara del Vallo.

Sarà adesso il gip a decidere sulla richiesta della Procura.

I decreti sicurezza tornano sul tavolo del Governo

Il tema dei migranti e dei decreti sicurezza sarà molto dibattuto nelle prossime ore: la vittoria del Partito Democratico alle elezioni regionali in Emilia Romagna e ancora di più la debacle del Movimento 5 stelle consentiranno al partito di Zingaretti un maggior potere negoziale ai tavoli di confronto a palazzo Chigi. 

Come ha già ribadito nella notte elettorale il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, uno dei primi temi che il Pd intende portare nell'agenda del governo è la cancellazione dei decreti sicurezza che pongono in capo al ministero dell'interno il potere di "chiudere i porti" alle navi delle Ong. 

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