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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Migranti, la regolarizzazione è appena iniziata ma c'è già chi la definisce "un flop"

Meno domande del previsto, solo 10mila circa. Bellanova: "E' una norma che costruisce condizioni per la giustizia sociale: non sarà mai un flop". Intanto con Faq e numeri verdi tutti i dubbi vengono spazzati via. Ma le criticità ci sono. Centrodestra critico

C'è chi parla di "flop", viste le circa 10mila domande nei primi giorni a fronte di stime molto diverse (si parlava di centinaia di migliaia di stranieri pronti a fare domanda per la regolarizzazione). Ma il ministro non ci sta. Intanto con Faq e numeri verdi attivati negli scorsi giorni, tutti i dubbi e le perplessità di chi può fare domanda vengono spazzati via.

"Questa norma costruisce condizioni per la giustizia sociale: quale che sia il risultato, non sarà mai un flop. Fosse anche una sola la persona che viene strappata all'invisibilità e a condizioni di lavoro oscene, lo considero comunque un successo. Per me è sempre stato chiaro: mai con la mafia dei caporali. Comunque per valutazioni meno affrettate aspetterei il 15 giugno e il 1° luglio, che sono gli step indicati dal Viminale per i dati ufficiali". Lo dice la ministra Teresa Bellanova, in un'intervista a Repubblica a proposito delle misure per la regolarizzazione dei lavoratori in nero.

E' iniziata il 1° giugno la procedura di emersione di rapporti di lavoro irregolari e già in essere al 19 maggio 2020 in agricoltura, nel lavoro domestico e in altri specifici settori. Dieci giorni non possono essere sufficienti per trarre conclusioni. La sanatoria, introdotta dal decreto Rilancio, prevede tre diverse procedure. La prima per i rapporti di lavoro instaurati con cittadini italiani e comunitari, da attivare presso l’Inps. La seconda, nel caso di impiego di lavoratori extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno, con presentazione della domanda allo Sportello Unico per l’Immigrazione. La terza, la procedura di regolarizzazione di permessi di soggiorno scaduti.

Secondo le previsioni del ministro a essere regolarizzati sarebbero stati fino a 600 mila lavoratori, mentre con i paletti "imposti" dal Movimento 5 stelle si è stimato fossero 220 mila. Ma finora le domande sono state 9.500: "Ho registrato il fabbisogno di lavoro stagionale indicato dalle organizzazioni agricole tra i 270 e i 350 mila lavoratori - spiega Bellanova -. E ho affermato, sulla scorta dei dati di molti Osservatori indipendenti, l'esistenza nel nostro paese di circa 600 mila invisibili. Nel lavoro di cura e domestico, in altri settori, costretti a vivere in insediamenti informali, alla mercé del caporalato e del lavoro nero che significa spesso riduzione in schiavitù. A questi invisibili dobbiamo una risposta di civiltà e la riconquista della propria identità: questa norma è il primo passo. Per questo deve essere resa disponibile la piattaforma Anpal sull'incrocio regolare domanda e offerta".

Nelle campagne il rischio è che la regolarizzazione non funzioni, secondo qualcuno. Per favorire l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari è stata data la possibilità, ai datori di lavoro, di regolarizzare, senza l’applicazione di sanzioni, eventuali rapporti di lavoro “in nero”. Davvero sono pochi i datori di lavoro disposti a fare emergere il lavoro nero? "Mi auguro proprio di no, e non è un caso se mi sono battuta per dare modo ai lavoratori di accedere alla regolarizzazione in autonomia. Penso alle famiglie che hanno necessità di regolarizzare il lavoro di cura - prosegue Bellanova -. Alle migliaia di aziende agricole che sollecitano, e non da ora, l'incrocio trasparente tra domanda e offerta di lavoro: è interesse di tutti garantire l'emergere del lavoro irregolare, italiano e straniero. In quest'ultimo caso per ragioni legate all'emergenza e alla sicurezza sanitaria loro e nostra, e perché solo svuotando la platea del lavoro sommerso e clandestino si toglie acqua ai caporali e alla concorrenza sleale che avvelena e inquina i rapporti. È necessaria una informazione quanto più corretta e capillare possibile rivolta a questi lavoratori. Chi di dovere si muova di conseguenza. La norma non va boicottata ma sostenuta".

"Consentire ai lavoratori irregolari di emergere, dichiarando in prima persona la propria condizione e riconquistando la propria identità è un punto importante che tutti dovremmo rivendicare e difendere. Richiede un coraggio personale che dobbiamo essere pronti a sostenere. Piuttosto che una sterile contabilità dei numeri, guardo al guadagno di umanità. E confido nella leale collaborazione di tutte le amministrazioni e nella generosità delle nostre associazioni", conclude la ministra.

Le criticità ci sono, sarebbe assurdo negarlo. Ad esempio, non è stata gestita bene la partenza, con un decreto attuativo pubblicato di notte il 29 maggio e apertura delle domande 48 ore dopo. Non c'è stato il tempo necessario per le varie associazioni e sportelli di supporto ai migranti di studiare le carte e dare indicazioni utili e immediate. Le incertezze interpretative vengono chiarite giorno dopo giorno, e solo ora grazie a Faq e numeri verdi sarà semplice chiedere informazioni. Ma di fondo è vero che sia una "sanatoria" che dà parecchio "potere" ai datori di lavoro per attivare la strada verso la regolarizzazione: l'impianto alla base della misura non è pensato direttamente per la persona in quanto titolare di per sé di tutele e diritti, ma come risorsa utile a un paese in carenza di braccia e di manodopera. Non mancano poi le denunce sulla formazione di organizzazioni malavitose finalizzate proprio a fornire documentazioni e testimonianze false, con tanto di tariffario a carico dei migranti per simulare l’instaurazione di rapporti di lavoro in realtà inesistenti.

Il centrodestra resta molto critico. "Ci avevano detto che la sanatoria sarebbe servita all'agricoltura. E invece le richieste di regolarizzazione degli immigrati in ambito agricolo sono solo poche centinaia in tutta Italia". Lo ha detto l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, commentando i dati relativi alla regolarizzazione degli immigrati. "L'avevamo detto fin dall'inizio: gli imprenditori agricoli non sono 'schiavisti', fanno contratti regolari e non devono essere descritti come persone che sfruttano i lavoratori. I numeri dimostrano come la sanatoria voluta dal Governo sia un provvedimento ideologico totalmente inutile per il settore". "Il Governo - ha aggiunto l'assessore Rolfi - continua ad ascoltare solo i sindacati e non le associazioni agricole di categoria che chiedono la reintroduzione dei voucher per la regolarizzazione del lavoro stagionale, tagli decisi alla burocrazia e fondi adeguati per le filiere in crisi"."Gli effetti della sanatoria - ha concluso l'assessore - sono stati negativi: gli sbarchi sono quadruplicati rispetto allo scorso anno e c'è anche chi prospetta l'ombra del racket per la compravendita di documenti. Di fatto è l'unica sanatoria al mondo che fa aumentare gli irregolari".  Silvia Scurati, consigliere regionale lombardo della Lega, è ancora più caustica: "Se il ministro Bellanova fosse coerente avrebbe già rassegnato in silenzio le proprie dimissioni. Meno di 10mila richieste di regolarizzazione, con il racket che la sta facendo evidentemente da padrone e con il rischio di aumento del lavoro in nero. Dove sono finiti tutti i lavoratori irregolari di cui il Ministro blaterava, come se i nostri imprenditori agricoli fossero tutti degli sfruttatori di manodopera in nero?". 

Ricordiamo che è possibile presentare le domande per l'emersione del lavoro e il rilascio del permesso di soggiorno temporaneo nei settori agricoltura, allevamento, zootecnia, pesca, acquacoltura, assistenza alla persona e lavoro domestico. Il dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione, che con circolare del 30 maggio 2020 aveva fornito le indicazioni operative per i datori di lavoro operanti nei settori indicati, mette ora a disposizione le risposte alle domande più frequenti (frequently asked questions - Faq) per coloro che sono interessati alla procedura. Non è necessario inviare le domande con urgenza, in quanto non vi è un limite massimo di domande accoglibili. Le domande potranno essere presentate esclusivamente mediante procedura informatica, accessibile dal sito del ministero dell'Interno https://nullaostalavoro.dlci.interno.it., con il requisito delle credenziali Spid (Sistema pubblico dell'identità digitale). Le Faq sono consultabili a questo indirizzo.

Regolarizzazione migranti: attivato numero verde dell'ARCI

800 999 977 Sos Diritti: questo il numero verde dell’ARCI per facilitare l’accesso alla procedura di regolarizzazione attualmente in atto, per monitorare eventuali discriminazioni e soprusi della pubblica amministrazione, per denunciare truffe e ricatti nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici straniere. Un numero verde gratuito, sia da telefono fisso che da cellulare, e plurilingue, che si avvale del servizio di mediazione linguistica della rete ARCI. Un numero verde per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori stranieri, così come ai datori di lavoro e alle aziende, di accedere alla procedura di regolarizzazione prevista all’art.103 DL34 del 19 maggio 2020. ARCI accompagnerà e monitorerà l’esercizio di questo diritto da parte dei cittadini stranieri che hanno i requisiti per goderne. Sos Diritti si avvarrà inoltre della rete dei servizi di JumaMap e denuncerà le pratiche discriminatorie e le truffe che già in questi primi giorni si stanno verificando. Sos Diritti per la Regolarizzazione 800 999 977 risponde dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30.

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