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Venerdì, 29 Marzo 2024

A Milano la banda delle occupazioni, così "rubavano" le case popolari: cinque arresti

Uno di loro si occupava di trovare le case libere o potenzialmente "occupabili". Un altro, quando scattava la fase operativa, sfondava la porta e poi la rimetteva a posto. Gli altri, infine, si occupavano di fornire arredamenti e allacci per la corrente. Una vera e propria agenzia immobiliare, quindi. Peccato, però, che nei loro affari non ci fosse nulla di regolare né di registrato. 

Gli agenti del commissariato Bonola - scrive MilanoToday - hanno smantellato la banda che gestiva le occupazioni abusive a San Siro. In manette, dopo una indagine partita nel 2015, sono finiti cinque egiziani tra i ventitré e i trentasei anni. 

Stando a quanto accertato dalla lunga inchiesta della procura, i cinque si riunivano in un bar in piazzale Selinute - divenuto un vero e proprio “santuario” per chi era in cerca di una casa da occupare - e da lì organizzavano ogni mossa della loro “agenzia”. 

Tutti gli arrestati, che “comandavano” su circa ottocento appartamenti in zona San Siro - per distacco il quartiere con il maggior numero di occupazioni abusive -, avevano un ruolo preciso nell’organizzazione ed erano riusciti a mettere le mani su interi palazzi teoricamente gestiti da Aler, ma nei fatti diventati regno di illegalità e abusivismo. 

La banda, che seguiva chi aveva bisogno di una casa dal momento della scelta dell’appartamento fino all’occupazione effettiva, aveva un vero e proprio tariffario che cambiava in base alla posizione, alla grandezza degli alloggi o anche alla fede religiosa degli abusivi. Il tutto per un giro di affari da migliaia di euro. 

Per i cinque le accuse sono di occupazione abusiva e di - per la prima volta - associazione a delinquere: segno che a gestire il racket delle occupazioni c’era proprio una banda a tutti gli effetti. 

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