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Sabato, 20 Aprile 2024
MILANO

Coppia dell'acido, il perito: "Erano capaci di intendere"

Arriva l'esito della perizia psichiatrica sulla "coppia dell'acido": nonostante i tratti di sadismo di lui e gli atteggiamenti borderline di lei, entrambi erano "capaci" ai fini processuali. La procura di Milano ha chiesto il rito abbreviato

MILANO - Alexander Boettcher presenta "tratti di sadismo", Martina Levato invece ha atteggiamenti "borderline". Ma entrambi, secondo il perito, erano capaci di intendere e di volere quando aggredirono con l'acido il giovane Pietro Barbini di 22 anni

Questo il risultato della perizia, disposta nell'ambito del processo per direttissima dal giudice Anna Introini che aveva affidato l'incarico alle due psichiatre Maria Verga ed Erika Poli. I giudici della nona sezione penale di Milano avevano chiesto ai periti di valutare la capacità di intendere e di volere dei due al momento del fatto e la loro pericolosità sociale. 

LA PERIZIA - Le sessanta pagine della perizia la capacità di intedere la stabiliscono e vanno anche oltre: Alexander e Martina vengono dipinti come una "coppia che si integra in modo simmetrico e armonico" in relazione al "piano criminale" portato avanti dai presunti autori di diverse aggressioni con l'acido a Milano. Entrambi, annotano i periti che li hanno visitati in carcere, presentano "tratti manipolativi ed egocentrici".

IL PROCESSO - Nel giorno in cui arriva la perizia sulla coppia la procura di Milano ha chiesto il processo con rito immediato. Stessa sorte per il presunto complice dei due, il bancario Andrea Magnani, che insieme alla coppia è accusato di associazione a delinquere per una serie di aggressioni avvenute a Milano. 

La 'coppia dell'acido', in carcere dallo scorso 28 dicembre per aver sfigurato con l'acido il 22enne Pietro Barbini e già a processo con rito abbreviato per questo episodio, aveva ricevuto il 18 aprile a San Vittore, assieme al presunto complice Magnani, una nuova ordinanza di custodia cautelare. E con un'accusa pesantissima, l'associazione per delinquere, per una serie di altre aggressioni venute a galla nel corso dell'indagine: quella ai danni del 25enne Stefano Savi, sfregiato per uno scambio di persona, e quella nei confronti di Giuliano Carparelli.

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