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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Militari e agenti accoltellati: 7 anni di carcere per Hosni, riconosciuto il "vizio di mente"

E' arrivata la condanna per il 21enne italo tunisino che lo scorso 18 maggio aggredì a coltellate due militari e un agente a Milano. Tutti i dettagli

Sette anni in carcere e tre da scontare in comunità: è arrivata la condanna per Ismail Tommaso Hosni, il ventunenne italo tunisino che lo scorso 18 maggio ha aggredito a coltellate due militari e un agente della Polfer nel mezzanino della stazione Centrale di Milano. 

Accolta solo parzialmente la richiesta del pm di Milano, Laura Ripamonti, che aveva chiesto 10 anni per il giovane processato con rito abbreviato con l’accusa di tentato omicidio, lesioni e resistenza. Nella sua sentenza, però, il gup Roberta Nunnari ha "diviso" la condanna - sette in cella, tre in comunità - e ha riconosciuto al giovane un vizio parziale di mentre, accertato da una perizia. 

Accoltellò militari e poliziotto in Centrale: condannato a 7 anni Hosni

I dottori, infatti, avevano diagnosticato ad Hosni un "vizio parziale di mente" con un "ritardo", anche se avevano certificato che il tunisino è "capace di stare in giudizio". La sua difesa, invece, aveva puntato sempre sull'incapacità totale di intendere e di volere, chiedendo l'assoluzione e il conseguente ricovero in una comunità terapeutica per essere curato. 

Milano, militari accoltellati in stazione | Foto Bennati-MilanoToday

Hosni - fermato dopo il raid in Centrale proprio dalle tre vittime, rimaste tutte ferite -, non aveva saputo dare una spiegazione di quella follia. "Ho rubato quei due coltelli — aveva detto — perché in stazione c’erano delle persone che volevano farmi del male, per difendermi. Ricordo - erano state le sue parole - che ero in stazione, ma non ricordo nulla dell’aggressione, quando mi sono svegliato avevo il sangue sulle mani. Quel giorno avevo assunto cocaina". 

Il terrorismo e la violenza in cella

Il ventunenne, che per gli investigatori era all'inizio di un percorso di radicalizzazione islamica, è anche indagato - ma l'inchiesta va verso l'archiviazione - per terrorismo internazionale, dopo che gli investigatori avevano trovato nel suo profilo Facebook video inneggianti alle azioni dello Stato islamico.  In una terza inchiesta, invece, il ventunenne è "parte lesa" perché - come denunciato dal suo avvocato durante l'ultima udienza - in carcere Hosni sarebbe stato violentato.

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