L'Isis minaccia: "Il Mediterraneo si colorerà di sangue italiano"
Nuove minacce dei terroristi islamici che chiamano all’azione i lupi solitari: "Se Roma entra in guerra contro l'Isis il mare si colorerà del sangue dei suoi cittadini". Per Alfano "l'Italia è più sicura, ma non militarizzata"
ROMA - Ecco una nuova minaccia contro l'Italia da parte dello Stato islamico: non entrate in guerra contro di noi altrimenti il Mar Mediterraneo "si colorerà con il sangue dei vostri cittadini". A riportarlo è il sito di intelligence americano Site, che monitora e analizza i portali jihadisti e l'attività dei terroristi online.
Sempre secondo Site i miliziani vicino allo Stato islamico hanno aperto alla possibilità di azioni di lupi solitari in Italia. Quella di oggi non è la prima minaccia e segna un aumento dell'interesse dell'Isis (e dei suoi sostenitori su internet) per l'Italia. Questo mentre il gruppo sta cercando di espandere la sua presenza in Libia, dove controlla alcuni avamposti vicino al confine con l'Egitto. Nei giorni scorsi aveva minacciato un possibile attacco contro Roma e il Vaticano, definendo l'Italia "lo stato segnato con il sangue della croce". Pochi giorni prima era stato preso di mira il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, definito "il crociato".
E di fronte alle ripetute minacce, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, al termine della direzione nazionale di Ncd, ha commentato le parole del procuratore di Reggio Calabria secondo cui potrebbe esserci una saldatura tra l'Isis e la criminalità organizzata. Il livello di allerta sul terrorismo in Italia è "notevolissimo" e "abbiamo un sistema di controllo agli arrivi", ha detto Alfano. "E' chiaro - ha osservato il titolare del Viminale - che collaboriamo con le Procure della Repubblica nel momento in cui ci saranno accertamenti consolidati. Per ora attendiamo riscontri concreti dal punto di vista giudiziario".
"Abbiamo realizzato - ha voluto poi sottolineare Alfano - un importante risultato con il decreto antiterrorismo schierando 4.800 soldati, cinquecento dei quali a Roma. Non abbiamo militarizzato l'Italia, l'abbiamo resa più sicura". Il titolare del Viminale ha quindi ribadito che presto ci sarà "una legge sulla sicurezza delle città e contro il degrado urbano. A breve incontrerò i sindaci. Sarà una priorità della mia amministrazione".