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Venerdì, 19 Aprile 2024
Immigrazione

Via libera alla missione navale contro gli scafisti, ma la Libia si oppone

Il vertice di Difesa e Esteri ha dato l'ok alla risoluzione per distruggere i barconi dei trafficanti. Ma Tobruk non ci sta: "Missione disumana, è una violazione della nostra sovranità"

Partirà il mese prossimo la missione navale della Ue per distruggere le navi dei trafficanti responsabili dell'enorme afflusso di migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo. Il via libera all'operazione militare - riporta Askanews - è venuto oggi dalla riunione dei Ministri degli Esteri e della Difesa dell'Unione europea, ma la decisione è stata subito criticata dal governo libico di Tobruk, quello legalmente riconosciuto dalla comunità internazionale.

La Ue è ancora in attesa di una risoluzione dell'Onu che consenta di distruggere le barche dei trafficanti in acque territoriali libiche. 

Il capo della diplomazia europea Federica Mogherini ha precisato che sono stati approvati il "concetto di gestione della crisi" e "la decisione di stabilire l'operazione navale, che avrà il quartier generale a Roma e che sarà comandata dall'ammiraglio italiano Enrico Credendino".

COSA PREVEDE LA MISSIONE NAVALE UE

I lavori continueranno nei prossimi giorni, ha spiegato l'alto rappresentante durante la conferenza stampa al termine del Consiglio congiunto Esteri-Difesa dell'Ue, per "stabilire il planning" dell'operazione e per prepararne il lancio, "speriamo al prossimo Consiglio europeo in giugno" che si svolge il 26 e 27 del mese a Bruxelles.


NO DELLA LIBIA -  Il governo libico, tuttavia, non ci sta. "Ogni azione militare deve svolgersi con la collaborazione delle autorità libiche" ha detto all'Afp il portavoce dell'esecutivo che ha sede a Tobruk, Hatem el-Ouraybi. "L'opzione militare non è umana perchè si tratta di affrontare imbarcazioni che si trovano dentro o fuori acque libiche" ha aggiunto. I ministri di Esteri e difesa Ue, riuniti a Bruxelles, hanno autorizzato una missione senza precedenti, che prevede il dispiegamento di navi da guerra e aerei di sorveglianza delle forze armate dei Paesi europei al largo delle coste della Libia, divenuta l principale piattaforma del traffico di essere umani. 

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