"Serena Mollicone uccisa dalla famiglia Mottola, tutti coinvolti come i Ciontoli"
Alla Corte d'Assise del Tribunale di Cassino riprende la requisitoria per l'omicidio della giovane di Arce, avvenuto nel 2001. La pm Carmen Fusco: "I Mottola erano tutti presenti e d'accordo sul da farsi: davanti ad una ragazza, svenuta ma viva, le hanno chiuso il capo in un sacchetto di plastica
Ad uccidere Serena Mollicone, la giovane di Arce, in provincia di Frosinone, sarebbe stata tutta la famiglia Mottola. A sostenerlo, nel corso della requisitoria del processo per l'omicidio avvenuto nel 2001, è la pm Carmen Fusco: "Il delitto di omicidio accomuna tutti i componenti della famiglia Mottola. Serena se immediatamente soccorsa si sarebbe salvata ma muore per effetto di una condotta attiva, perché i Mottola tutti presenti e tutti concordi sul da farsi, davanti a una ragazza svenuta ma viva, le ostruiscono le vie aree e le chiudono il capo con un sacchetto di plastica e con il nastro adesivo''. La pm ha poi fatto il parallelismo con il delitto avvenuto nel 2015 a Ladispoli:''Marco, Franco e Annamaria non soltanto hanno concorso attivamente a uccidere Serena Mollicone, ma sono tutti titolari di una posizione di garanzia come i Ciontoli nell'omicidio di Marco Vannini''. La pm Beatrice Siravo ha chiesto la condanna a 30 anni per l'ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, 24 anni per il figlio Marco e 21 per la moglie Annamaria.
Omicidio Mollicone: "Serena uccisa da tutta la famiglia Mottola"
Sempre durante la requisitoria, iniziata venerdì scorso e ripresa questa mattina davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Cassino, la pm Beatrice Siravo ha parlato di Santino Tuzi, il brigadiere che si è tolto la vita nel 2008: ''Santino Tuzi si è suicidato perché lasciato solo da tutti quelli che sapevano la verità'' ma anche perché ''sapeva''. Lo ha detto la pm Beatrice Siravo nel corso della requisitoria del processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001, parlando del brigadiere dei carabinieri morto suicida nel 2008.
Nel processo, giunto alle battute finali, sono imputati per omicidio e occultamento di cadavere il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco. Il maresciallo Vincenzo Quatrale è accusato di concorso esterno in omicidio e istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Infine l'appuntato Francesco Suprano è accusato di favoreggiamento. ''Perché si è suicidato Santino Tuzi?'', si è chiesta la pm. ''Se Santino non si fosse suicidato, visto che nessuno confermava le sue dichiarazioni, sarebbe andato a giudizio per l'omicidio come è accaduto a Carmine Belli'', ha sostenuto. ''Vorrei riabilitare l'immagine di Santino - ha concluso - E' stato l'unico che ha rotto il muro del silenzio e ha pagato con la vita le sue dichiarazioni''.
La difesa: "I Mottola sono innocenti"
"L'omicidio non è avvenuto in caserma, gli imputati sono assolutamente innocenti". Lo ha detto l'avvocato Mauro Marsella, che fa parte del pool della difesa della famiglia Mottola, al termine della requisitoria delle pm nel processo per l'omicidio di Serena Mollicone. "Cercheremo di confutare punto per punto tutti gli indizi che le pm hanno esposto, che sono frutto di una ipotesi accusatoria che non è stata riscontrata dagli incartamenti del processo", ha aggiunto.