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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'omicidio di Silì / Oristano

Monica Vinci trasferita in carcere: ha ucciso la figlia di 13 anni

La donna non reagisce agli stimoli ed è in uno stato di incoscienza. L'omicidio di Chiara Carta a Silì risale a due sabati fa

Monica Vinci, che a Silì ha ucciso sua figlia Chiara Carta, 13 anni, è stata trasferita al carcere di Uta (Cagliari). La donna non reagisce agli stimoli ed è in uno stato di incoscienza. Non è mai stato possibile interrogarla. Dopo aver ferocemente finito la figlia, ha tentato di uccidersi lanciandosi dal primo piano, ma i traumi riportati nella caduta dalla finestra non le sono stati fatali. Su un'ambulanza, scortata dalla polizia penitenziaria, la 52enne è stata accompagnata nel centro clinico dell'istituto penitenziario.

L'omicidio risale a due sabati fa. L'autopsia ha evidenziato che la ragazzina è morta per emorragia a causa delle ferite e lesioni importanti agli organi vitali. Trenta coltellate, una decina delle quali da difesa. Chiara ha cercato di reagire, invano. Nessun segno di strangolamento o soffocamento. A provocare l'emorragia fatale a Chiara sono stati i colpi al ventre che hanno raggiunto gli organi vitali, mentre le coltellate alle braccia e alle mani sono il risultato dello strenuo tentativo della ragazza di difendersi. Esclusa dunque la morte per soffocamento: il cavetto della batteria di un cellulare stretto intorno al collo sarebbe stato usato come una sorta di briglia per tenere ferma la giovanissima vittima. 

Monica Vinci non è ancora stata interrogata. Impossibile farlo. Dopo giorni all'ospedale San Martino di Oristano, dove era stata trasferita dal reparto di Psichiatria di Sassari, ora è a Uta. Dovrà rispondere di omicidio volontario. Monica Vinci e Piero Carta, vigile urbano molto conosciuto a Oristano, erano separati da tempo. La donna aveva sofferto di depressione in passato. La 13enne Chiara viveva con la madre, ma negli ultimi tempi "la ragazza si era avvicinata di nuovo al padre - ha detto l'avvocato Filippo Cogotti, che tutela Piero Carta - ed era nostra intenzione ad aprile, quando sarebbero decorsi i termini per il divorzio, presentare una nuova istanza di affido. Ma c’è anche dell’altro: Chiara al compimento dei 14 anni, il prossimo 24 marzo, avrebbe potuto esprimere la sua preferenza davanti al giudice e decidere se stare con la madre o con il padre".

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