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Martedì, 23 Aprile 2024
BANCHE E SCANDALI / Siena

Caos Mps, accusa di associazione a delinquere

La Procura all'attacco degli ex vertici della banca senese: nel mirino c'è l'acquisto di Antonveneta per 9,3 miliardi. Atteso un sequestro conservativo

SIENA - Decolla l'indagine sull'affaire Monte Paschi Siena e si aggravano le accuse nei confronti degli ex dirigenti dell'Istituto. L'ex presidente Giuseppe Mussari, l'ex direttore generale Antonio Vigni, l'ex capo dell'area finanziaria Gianluca Baldassarri e i suoi più stretti collaboratori potrebbero essere accusati di associazione a delinquere per aver truccato volutamente i conti e il prezzo d'acquisto di Antonveneta.

LA PLUSVALENZA MILIONARIA - Secondo quanto riportano oggi La Stampa e il Corriere della Sera, per realizzare il loro piano i vertici della banca senese avrebbero goduto della "sponda" del Banco di Santander, titolare della maggioranza di Antonveneta, acquistata nell'ottobre 2007 per 6.3 miliardi (ai quali va aggiunto un altro miliardo di oneri) e ceduta ai senesi un solo mese dopo per 9.3 miliardi e, soprattutto, tutto il percorso seguente, fatto delle spericolate operazioni sui "derivati" e altre manovre per cercare di colmare la voragine aperta dei conti che, alla fine, hanno portato Mps sull'orlo del collasso. Ai reati specifici di aggiotaggio, false comunicazioni, turbativa e truffa si aggiungerebbe dunque una contestazione che lega i presunti comportamenti illeciti in un unico disegno criminale.

IL SEQUESTRO CONSERVATIVO - La Procura, che anche oggi ha in programma l'audizione di alcuni testimoni, non esclude anche un sequestro conservativo di fondi per oltre un miliardo di euro, a tutela dei piccoli azionisti. A tutto questo, inoltre, va aggiunta l'apertura di un fascicolo contro ignoti anche presso la Procura di Trani, che invece indagherà sull'omessa vigilanza di Bankitalia e Consob. A innescare la nuova inchiesta, l'esposto dell'Adusbef, i reati ipotizzati sono quelli di truffa, manipolazione del mercato e aggiotaggio.

Nell'inchiesta sull'acquisto di Antonveneta da parte di Mps, è indagato solo il precedente management. Lo ha ribadito il procuratore di Siena, Tito Salerno, spiegando che "il contesto investigativo e sensibile e complesso esclusivamente rispetto al ruolo svolto nei fatti oggetto di indagine dal precedente management". Salerno ha inoltre precisato che "nessuna informazione è stata, né sarà diffusa, in considerazione del rispetto dovuto al segreto investigativo, al mercato ed ai risparmiatori".

LE DENUNCE DEL PD - Intanto il Pd ha avviato un'azione legale contro Libero e il Giornale per le "clamorose bugie". "Il Partito democratico - ha annunciato Antonio Misiani, tesoriere del Pd - ha dato mandato ai propri legali di promuovere tutte le azioni legali necessarie per tutelare la propria onorabilità nei confronti delle clamorose bugie riportate sul caso MPS da una serie di organi di informazione, con particolare riferimento alle testate Libero e Il Giornale vicine al centrodestra e a Silvio Berlusconi". "Un conto - ha spiegato - è la ricerca della verità dei fatti - che noi stessi sollecitiamo da parte della magistratura e di tutti gli organismi preposti, un altro la solita, inaccettabile macchina del fango che si mette immancabilmente in moto alla vigilia delle elezioni".

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