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Venerdì, 29 Marzo 2024
BANCHE E SCANDALI / Siena

Monte dei Paschi, l'ombra delle mazzette

Alcuni manager della banca senese avrebbero intascato tangenti nell'acquisto di banca Antonveneta. Si indaga per appropriazione indebita e falso in bilancio

SIENA - Un'ombra, un sospetto. Per ora. Per gli inquirenti che indagano sul caso del Monte dei Paschi di Siena, due miliardi dei nove pagati dalla banca per l'acquisto nel 2007 di Antonveneta dal Banco Santander sarebbero stati una maxi-tangente. E non finisce qui: secondo indiscrezioni di stampa, si indaga anche su premi in denaro ai manager dell'operazione sui derivati.

LE PRESUNTE MAZZETTE - La Repubblica spiega infatti che i 9 miliardi del prezzo pattuito vennero versati in due tranche e su due conti distinti: 7 miliardi direttamente agli spagnoli di Santander, e gli altri due su un conto, sempre nella disponibilità di Santander, ma presso una banca londinese. Secondo il quotidiano, gli inquirenti avrebbero individuato in quei due miliardi una tangente. Diretta a chi ancora non si sa. Ma che pagare 9 miliardi per una banca che Santander era pronta a vendere per 7 fosse parecchio strano era saltato subito all'occhio di tutti. Ecco perché la Guardia di finanza indaga sull'afflusso di fondi da Londra. Un'ombra che probabilmente allargherà il fronte delle responsabilità. Ma la Procura di Siena attenderà l'esito del voto, perchè - sostiene la Repubblica - c'è il dubbio che dietro le operazioni estere ci fossero "regali" ai partiti.

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Le ipotesi di reato al vaglio della Procura sono pesanti: appropriazione indebita e falso in bilancio. A Palazzo di giustizia c'è il massimo riserbo: "Il procuratore e i sostituti procuratori non rilasceranno dichiarazioni in relazione alle indagini in corso", recita un avviso sulla porta. Ma qualcosa filtra: ci sarebbero già alcuni indagati, spiega il Corriere della Sera. 

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I PREMI AI MANAGER - Se da Siena non arrivano notizie, da Milano (la cui Procura aveva aperto autonomamente un fascicolo sul derivato "Alexandria") qualcosa di più filtra: secondo quanto scrive il Corriere della Sera, infatti, l'ipotesi degli investigatori è che alcuni manager Mps abbiano ricevuto premi in denaro per aver realizzato l'operazione. Premi che potrebbero non essere altro che una tangente: alcune settimane fa, infatti, il fascicolo è stato spedito per competenza a Siena, e le carte si sono unite a quelle già in possesso dei pm toscani.

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