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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La tragedia / Modena

Samantha Migliore, morta a 35 anni dopo un "ritocchino" al seno in casa

Nel novembre del 2020 era sopravvissuta a un tentato omicidio da parte dell'ex fidanzato. L'operatrice che le ha effettuato il trattamento è fuggita. Disposta l'autopsia

Una mamma di 35 anni si sottopone a un intervento in casa, un "ritocchino" al seno, ma si sente male e muore poco dopo. La tragedia nel Modenese, a Maranello, ieri pomeriggo. Lo riporta il Resto del Carlino. L'operatrice che ha effettuato il trattamento ha fatto perdere le proprie tracce ed è ricercata.

La puntura al seno e il malore

La vittima si chiamava Samantha Migliore. Al momento della tragedia era i casa con l'attuale compagno e alcuni amici, che quando si sono accorti del malore hanno chiamato i soccorsi. E' stata portata in ospedale, dove è morta. Secondo quanto raccontato dai familiari, le è stata praticata una "puntura", una sorta di "infiltrazione" al seno a fini estetici. Solo l'autopsia potrà chiarire le cause della morte. Si dovrà anche appurare cosa le è stato iniettato. Non è da escludere che possa essere stata utilizzata una sostanza che si è rivelata tossica per la donna.

La donna che ha materialmente effettuato il ritocco si è allontanata dalla casa mentre le persone presenti stavano telefonando al 118. Non è chiaro neppure se si tratti di una persona con competenze e autorizzazioni specifiche per questo tipo di attività.

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Era sopravvissuta a un tentato omicidio

Samantha a novembre 2020 era sopravvissuta a un tentato omicidio da parte dell'ex fidanzato, che le aveva sparato alla testa. Per il tentato femminicidio - che secondo le ricostruzioni non ha comunque nulla a che vedere con la tragedia avvenuta ieri - solo lunedì scorso la corte d'Appello aveva confermato la pena di sette anni nei confronti dell'uomo.

"Era una donna che aveva una forza incredibile, di andare avanti da sola, di impegnarsi per i figli – sottolinea il legale che ha assistito la vittima nel procedimento contro l’ex compagno, Alessandro Sivelli –. Nonostante le difficoltà i bimbi sono cresciuti bene ed erano legatissimi alla mamma – afferma sempre Sivelli –. Non era per nulla intimorita da chi l’aveva aggredita: era una donna che lavorava duro, facendo le pulizie al mattino presto per poi dedicarsi ai suoi bambini. Dispiace moltissimo perché è stata una donna sfortunata che ha sempre trovato però la forza di reagire, di andare avanti. Non pretendeva nulla da nessuno, contava sempre e solo su se stessa. Mi stringo al dolore della famiglia".

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