È morta Giuseppa Fattori, per tutti nonna Peppina, il nome con il quale la conoscevano tutti. Lei era diventata il simbolo degli sfollati del terremoto del Centro Italia, quello che, la notte del 24 agosto del 2016, aveva distrutto Amatrice e fatto tremare le Marche, radendo al suolo l’intera frazione di Pescara del Tronto (provincia di Ascoli Piceno). 

Nonna Peppina avrebbe compiuto 99 anni il prossimo 26 novembre ed era per tutti simbolo di tenacia nella lotta per la ricostruzione e la icona di forza nel rivendicare il diritto a restare nella propria terra. Se ne è andata, mentre guardava costruire la sua vecchia abitazione, crollata più di cinque anni fa. Non ha potuto realizzare il sogno di tornare nelle mura in cui aveva passato un pezzo di vita. Ma lei lo sapeva. Lo aveva detto più volte ai giornalisti, che aveva imparato a conoscere bene da quando era finita al centro di una vicenda paradossale. 

Da quando, nell'ottobre 2017,  il Comune avevano firmato lo sfratto dalla sua casetta di legno, proprio quella nella quale si è spenta. Lì si era riparata dopo il sisma, ma era stata dechiarata “abusiva”, in quanto non in linea con le norme del vincolo paesaggistico del suo Comune: San Martino di Fiastra, in provincia di Macerata. Uno scandalo. Un esempio di “Summum ius, summa iniuria”, con cui si indica il limite oltre il quale l'applicazione di una regola in modo troppo rigido diventa ingiustizia, rendendo le leggi trappole invece che base per una giustizia sociale. 

Così nonna Peppina, alla sua età, rischiava di restare senza casa per colpa di un terremoto prima e della burocrazia poi. Il caso aveva smosso la politica nazionale, tanto da far sanare la posizione dell’immobile abusivo con la legge così detta "Salva Peppina". L'anziana era stata nominata Commendatore della repubblica dal presidente Mattarella lo scorso febbraio.  I funerali si terranno domani alle 15 al santuario Beato Ugolini di Fiegni (Fiastra).