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Giovedì, 18 Aprile 2024
La tragedia / Palermo

Federica muore a 27 anni dopo aver partorito la sua bambina

Federica Tarallo, assistente sociale, era stata ricoverata giovedì scorso all'ospedale Ingrassia di Palermo, poi le complicanze e il trasferimento in un'altra struttura dove il suo cuore ha smesso di battere. In passato, aveva avuto un aborto e aveva perso due gemellini

Quello che doveva essere il giorno più bello della sua vita si è trasformato in una tragedia. Mette al mondo la sua bambina, ma dopo qualche giorno muore per delle complicanze legate al parto. Monreale (Palermo) sotto choc per la morte di Federica Tarallo, 27 anni, morta dopo aver partorito prematuramente, al settimo mese di gravidanza, la figlia che non conoscerà mai. 

Tutto ha inizio giovedì scorso: prima il ricovero all'ospedale Ingrassia di Palermo, dove la mamma ha partorito d'urgenza in anticipo rispetto allo scadere del termine gestazionale, poi il giorno dopo il disperato trasferimento alla terapia intensiva dell'ospedale Villa Sofia. Un calvario lungo cinque giorni. Ma il quadro clinico della giovane era ormai compromesso, il suo cuore ha così smesso di battere ieri. La disperazione del marito, dei genitori, della sorella e degli amici che adesso piangono per quella ragazza, assistente alla comunicazione, sposata da quasi due anni. "Una ragazza solare alla quale tutti volevano bene - racconta chi la conosceva - e che sognava di diventare mamma. Non vedeva l'ora di poter abbracciare la sua bambina". 

Qualche mese prima di scoprire di essere incinta, infatti, Federica aveva avuto un aborto e aveva perso due gemellini. Un macigno che portava dentro. "Solo chi c'è passata può capire quello che una donna prova in quella sala operatoria - scriveva la giovane sui suoi social - perché lì dovresti entrare per dare alla luce tuo figlio e fare la cosa più bella al mondo e invece entri e senti talmente freddo che penso che un freddo del genere io non l’abbia mai sentito in vita mia, quel giorno un pezzo di me è morto con loro per sempre". 

Un dolore così grande che avrebbe voluto colmare con l'arrivo della sua figlioletta, una femminuccia che le aveva fatto ribattere il cuore. "Potrò essere esagerata, potrò essere melodrammatica - diceva - ma quelli erano i miei figli e adesso non ci sono più e non potrò mai abbracciarli, non potrò mai vedere i loro volti, assistere ai loro primi passi o sentire le loro prime parole. Non mi rimane niente se non qualche foto di me con la pancia o qualche ecografia. Questo dolore non credo che potrà mai passare". E ora che quella bambina è venuta al mondo, sarà suo il dolore a non passare mai più. 

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