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Giovedì, 25 Aprile 2024
Amianto killer / Venezia

Morta di tumore perché abbracciava il padre con la tuta contaminata: maxi risarcimento

I giudici della corte d'Appello di Venezia hanno dato ragione ai familiari di una donna di Marghera, deceduta a 58 anni per un mesotelioma pleurico, una malattia legata al contatto con l'amianto. L'azienda è stata condannata a risarcire gli eredi con una somma vicina ai 700mila euro

Una donna di 58 anni che muore a causa di un mesotelioma pleurico, un tumore maligno che accomuna tutte le persone che hanno lavorato a stretto contatto con l'amianto. Ma questa 58enne di Marghera, in provincia di Venezia, per gran parte della sua vita era stata una casalinga, come ha fatto a contrarre questa grave malattia polmonare? Lo ha fatto abbracciando il padre, che tornava dal lavoro con la tuta sporca di amianto, la stessa tuta che nel corso del tempo la donna aveva lavato insieme alla madre, non sapendo che quei tessuti fossero impregnati di sostanze killer. A sei anni dalla morte della donna, finalmente è arrivata la giustizia in tribunale.

I giudici della quarta sezione civile della corte d'Appello di Venezia hanno riconosciuto il nesso di casualità tra il lavoro del padre e il decesso della donna, condannando l'azienda a  a risarcire la famiglia con quasi 700mila euro. La tesi sostenuta dagli avvocati della famiglia è stata accolta anche dai giudici: l'unica forma di contaminazione a cui la donna poteva essere stata sottoposta era il contatto con il padre e con i suoi indumenti da lavoro contaminati. 

Un caso iniziato nel 2017 con la denuncia della donna nei confronti della ditta, la Edilit srl di Vigodarzere, in provincia di Padova. La donna aveva raccontato di aver vissuto per 21 anni in casa con i genitori a Castello (Venezia), e di aver lavorato soltanto per un breve periodo in una valigeria. Esclusi i contatti con il padre e con le sue tute da lavoro, la donna ha sempre sostenuto di non aver mai avuto contatti con l'eternit, riconducendo la sua malattia agli abbracci dati quotidianamente al genitore. Una versione che però non aveva convinto in primo grado i giudici, che inizialmente aveva rigettati la richiesta di risarcimento. Il 4 aprile del 2017, circa un mese dopo aver sporto denuncia, la donna è deceduta a causa del mesotelioma, lasciando il marito e la sorella a continuare la sua battaglia in tribunale. Una diatriba legale che alla fine ha visto trionfare i familiari della 58enne, che adesso verranno risarciti dalla Edilit con un assegno di 684mila euro.
 

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