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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Operaio trascinato in mare da una tromba d'aria: otto indagati all'ex Ilva di Taranto

Il numero degli indagati potrebbe aumentare: perché nonostante l'allerta meteo l'operaio fosse al lavoro in una posizione così pericolosa?

Otto persone sono indagate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Taranto in relazione all'infortunio mortale avvenuto mercoledì pomeriggio al quarto sporgente del porto commerciale in concessione allo stabilimento siderurgico ex Ilva, ora Arcelor Mittal, dove un operaio di 40 anni, Cosimo Massaro, è caduto in mare insieme alla gru nella quale lavorava, durante la tromba d'aria che ha colpito la città.

Il cadavere dell'uomo è stato ritrovato sabato pomeriggio dai sommozzatori dei carabinieri.

Le accuse, formulate nel decreto di convalida di sequestro dell'area dai pm Filomena Di Tursi e Raffaele Graziano nei confronti di un dirigente (datore di lavoro e gestore) e vari capi (divisione, area, reparto, turno), nel momento in cui il provvedimento è stato notificato, erano di rimozione e omissione dolosa di cautele e di lesioni personali colpose. Il ritrovamento del cadavere avvenuto sabato aggraverà l'accusa di lesioni in omicidio colposo.

Le indagini vengono svolte dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia costiera, che ha coordinato le ricerche svolte nella prima fase dai sub dei vigili del fuoco, e dallo Spesal.

I sommozzatori dei carabinieri stanno completando le attività di ripresa video in profondità per documentare lo stato dei luoghi e consegnare il materiale alla magistratura.

Gli indagati sono Stefan Michel Van Campe, datore di lavoro e gestore dell'attività produttiva di Arcelor Mittal; Vincenzo De Gioia, capo divisione 'Sbarco Materie Prime Parchi Primari e Rifornimenti'; Carmelo Lucca, capo area 'Sbarco Materie Prime'; Giuseppe Dinoi, capo reparto di esercizio; Domenico Blandamura, capoturno di esercizio del IV sporgente; Stefano Perrone, della squadra di esercizio del IV sporgente; Mauro Guitto, capo del reparto manutenzione meccanica; Andrea Dinoi, capo del reparto di manutenzione elettrica.

Il numero degli indagati potrebbe aumentare anche perché l'inchiesta dovrà approfondire le attività di manutenzione sulla gru di banchina precipitata e anche i motivi per i quali nonostante le previsioni meteorologiche e l'allerta meteo l'operaio fosse al lavoro in una posizione così pericolosa.

Peraltro nel novembre del 2012 un altro operaio, Francesco Zaccaria, sempre durante una tromba d'aria, morì dopo la caduta in mare della cabina della stessa gru.

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