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Giovedì, 25 Aprile 2024
Nuova svolta

Morte David Rossi: "I pm di Siena manipolarono le prove ma senza dolo"

I magistrati del capoluogo ligure chiedono l'archiviazione per Nastasi, Marini e Natalini

Manipolarono la scena, ma non ci fu alcun intento di occultare indizi o manomettere le indagini. È questa, in estrema sintesi, la decisione della procura di Genova che ha chiesto l'archiviazione per i tre magistrati di Siena, titolari del fascicolo sulla morte di David Rossi, l'ex capo della comunicazione di Mps deceduto dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio a Siena il 6 marzo del 2013.

I togati - Nicola Marini, Aldo Natalini, e Antonino Nastasi -, subito dopo la morte di David Rossi effettuarono un "perquisizione" nella stanza usata da Rossi nella sede dell'istituto bancario di Siena, senza le dovute verbalizzazioni. E lo fecero spostando oggetti e mettendo le mani un po' ovunque, alterando quindi la scena di un possibile delitto. Ma secondo i colleghi della procura di Genova, nessuno dei tre occultò indizi o manomise le indagini. Da qui, la richiesta di archiviazione avanzata dai procuratori aggiunti Vittorio Ranieri Miniati e Francesco Pinto: i tre erano accusati di falso aggravato ma, viste le premesse, "nessuno commette un falso per il sol gusto di commettere un reato".  

In particolare, i tre allora pm senesi, nel verbale del 7 marzo, "omettevano di attestare che nelle ore precedenti, e in particolare dalle 21.30 sino a circa mezzanotte del giorno precedente, avevano già fatto ingresso nella predetta stanza prima che la stessa venisse fotoripresa dal personale della polizia scientifica". In quell'occasione avrebbero "manipolato e spostato oggetti senza redigere alcun verbale delle operazioni compiute e senza dare atto del personale di polizia giudiziaria che insieme a loro avevano proceduto a questo sopralluogo".

L'inchiesta era nata anche dopo la trasmissione degli atti da parte della commissione parlamentare. Secondo i pm genovesi però tutto questo non rappresenterebbe un reato. Nella richiesta di archiviazione i pm genovesi dedicano un paragrafo nelle quasi 20 pagine di documento anche alla figura dell'allora comandante dei carabinieri Pasquale Aglieco, indagato per falsa testimonianza per aver sostenuto che il pm Nastasi rispose alla telefonata di Daniela Santanché sul cellulare di Rossi. Aglieco si è trasferito ad Hammamet e "quindi non è stato a oggi ancora possibile notificargli l'invito a presentarsi per rendere l'interrogatorio".

C'è poi un punto sulla sparizione da una pennetta usb delle immagini che ritraevano due dipendenti passare da un’altra uscita di Mps appena dopo la caduta di Rossi dalla finestra del suo ufficio. Le indagini non portarono a sospettare di loro ma i pm genovesi hanno aperto un fascicolo e lo hanno trasmesso ai colleghi senesi per chiarire chi è perché cancellò quei file. 

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